Economia

"Lavoro agile e strumenti digitali le armi anti-Covid di Mondadori"

Il Direttore centrale Risorse umane: "Innovazione dei processi per una nuova cultura del lavoro"

"Lavoro agile e strumenti digitali le armi anti-Covid di Mondadori"

Smart working? Non soltanto. È anche lo smart thinking, il pensiero agile, che ha consentito a un numero di aziende italiane di raccogliere la sfida professionale imposta dal Covid-19 guardando al futuro che verrà. E di plasmarsi con rapidità, da impresa a community in progress. È riuscito a farlo il Gruppo Mondadori, diventando un vero modello imprenditoriale. Con quale visione? Lo spiega Daniele Sacco, Direttore centrale Risorse umane e organizzazione del Gruppo Mondadori, dove non sono soltanto i numeri, ma anche il welfare a contare.

Come ha reagito Mondadori all'emergenza Covid-19?

«Da subito abbiamo messo in atto tutte le misure per tutelare la salute dei lavoratori: in una settimana hanno iniziato a lavorare da remoto circa 2mila persone, consentendo la continuità delle attività. È stato possibile grazie all'istituzione di un Comitato di Crisi, che ha coordinato le operazioni con spirito di squadra e senso di adattamento».

In che modo avete riorganizzato il lavoro?

«L'emergenza Covid-19 ha richiesto un repentino e radicale ripensamento degli schemi di organizzazione, accelerando la transizione verso il lavoro agile avviata in sperimentazione nel 2019 su circa 100 dipendenti. Adeguate dotazioni informatiche, comunicazioni mirate continuative e un articolato piano di formazione hanno consentito di mettere nel 2020 oltre l'80% delle persone nelle condizioni di proseguire il lavoro da remoto, limitando gli impatti sull'operatività dei business».

Come avete supportato i vostri dipendenti?

«La priorità è sempre stata la prevenzione e la salute: ad oggi sono 7mila i test effettuati, tra tamponi e sierologici gratuiti. Abbiamo inoltre approntato nuovi servizi come un sito sul Covid-19, un chatbot per le domande dei dipendenti ma anche uno sportello di counseling psicologico. L'azienda ha poi rinnovato la Intranet, rendendo la rete aziendale accessibile da tutti i device: da qui un contatto ininterrotto pure a distanza, preservando un senso di community».

Quanto ha contato la formazione professionale?

«Puntare su sviluppo e rafforzamento delle competenze è stato fondamentale per dare a tutti gli strumenti necessari ad affrontare il nuovo modo di lavorare, stimolando responsabilizzazione e valorizzazione delle persone. Con questa visione abbiamo aderito al Fondo Nuove Competenze introdotto dal Decreto Rilancio, arricchendo il nostro piano con 33 corsi per 153mila ore di lezione online».

Quali benefici state osservando?

«La diffusione del lavoro agile, la promozione di modelli innovativi e strumenti digitali, ma anche una maggiore autonomia nei tempi e negli spazi hanno sviluppato una nuova cultura aziendale con maggiore senso di responsabilità e nuove competenze».

Altre iniziative messe a punto?

«Nel nostro piano di welfare aziendale mettiamo a disposizione servizi per agevolare l'equilibrio tra vita professionale e privata, come offerte per l'istruzione dei figli, l'assistenza di familiari e la previdenza integrativa».

A quale modello di lavoro puntate per il futuro?

«Puntiamo a un modello ibrido che privilegi flessibilità e responsabilizzazione, combinando l'attività in presenza con quella da remoto. L'esperienza di questi mesi ha evidenziato l'importanza di un nuovo modo di intendere il lavoro per favorire un maggior work life balance, facendo leva sul raggiungimento degli obiettivi, con impatti positivi anche come sostenibilità economica ed ambientale».

Mondadori è tra le aziende che hanno dato la disponibilità per la vaccinazione anti Covid-19.

«Si, abbiamo dato la nostra piena disponibilità per somministrare il vaccino alla popolazione aziendale. Attendiamo di ricevere le indicazioni necessarie da Regione ed Enti preposti.

Noi siamo pronti».

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