Leonardo a Milano: un hub aiuterà i turisti

Regione, Soprintendenza e Stelline preparano un polo informativo sulle opere del Genio in Lombardia

Leonardo a Milano: un hub aiuterà i turisti

Narrano le cronache che Ludovico il Moro donò a Leonardo una bella vigna vicina alla chiesa di Santa Maria delle Grazie dove il Genio stava completando il Cenacolo. Un modo per rendere ancora più confortevole la permanenza a Milano del toscano che nella nostra città visse uno dei suoi periodi più felici. La vigna, nota come gli «orti di Leonardo», è il terreno su cui sorge il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta: oggi c'è un piccolo giardino che fa da confine tra il palazzo e la casa degli Atellani ed è da questo spazio – simbolico e fisico – che la Regione, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Milano e la Fondazione Stelline ripartono per creare un «polo del Genio Leonardo».

Un hub moderno per restituire ai milanesi e ai visitatori di Expo, «il genius loci», lo spirito del luogo in cui Leonardo visse: qui vicino c'era la casa dove alloggiava, qui c'era la sua vigna, qui ogni giorno, magari anche solo per pochi minuti, camminava per entrare nel refettorio e creare l'Ultima cena, dipinta a secco come fosse una tela e per questo presto deperita (già il Vasari, nel 1556, diceva che pareva «una macchia abbagliata»).

È stato firmato ieri un protocollo di tre anni con l'obiettivo di offrire approfondimenti, informazioni e servizi su Leonardo a Milano e in Lombardia. Vale la pena ricordare che qui sono concentrati un numero di simboli leonardeschi che nessun'altra città al mondo può vantare: il Cenacolo, gli Orti di Leonardo, la casa degli Atellani, la sala delle Asse al Castello, il Codice Atlantico, pregiatissimo manoscritto conservato alla Biblioteca Ambrosiana, i lavori e i progetti custoditi al Museo della Scienza e Tecnologia e lo stesso Naviglio Grande. Leonardo non progettava solo in corso Magenta: girava, e molto, per tutta la Lombardia e il castello di Vigevano con le sue scuderie ducali così come il sistema di irrigazione e bonifiche di tutta la Lomellina non sarebbero mai stati realizzati senza le sue intuizioni.

È in quest'ottica di marketing culturale che la Fondazione Stelline, la Regione e la Sovrintendenza hanno deciso di impegnarsi per realizzare entro maggio un centro d'informazione con supporti multimediali utile a turisti e milanesi per far conoscere meglio il «Leonardo lombardo». «Questo centro sarà dentro la nostra fondazione - spiega Pier Carla Del Piano, presidente delle Stelline - mentre in piazza Santa Maria delle Grazie, ci sarà un chiosco con diversi servizi per il pubblico». Tra questi – lo ha annunciato l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini – anche la futura card «Musei della Lombardia», per promuovere e agevolare la visita nelle sale lombarde, prima in Italia per siti Unesco.

Il cuore dell'hub è il Cenacolo che attira ogni anno migliaia di visitatori: il soprintendente Alberto Artioli, nel semestre di Expo, promette un ampliamento degli orari di ingresso (chiusura spostata alle 22) ma senza cambiamenti sulla modalità che, per tutelare il dipinto dalle polveri, prevede l'accesso solo di 30 persone ogni quarto d'ora, dopo il passaggio in una sala di depurazione che preserva il gioiello dal deterioramento.

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