Derby, dove festeggiare (o consolarsi)

Ecco i ristoranti e le discoteche che hanno preparato cene e feste per gli interisti e i milanisti

Ogni derby della Madonnina porta novità e rafforza certezze. C'è chi a fine match si divertirà su Twitter, in un duello da moderno social network, sfottendo l'avversario perdente, e chi invece preferirà festeggiare il dopo partita in uno dei tanti locali del capoluogo lombardo, che da giorni preparano con cura i numerosi eventi a sfondo calcistico.

Al triplice fischio conclusivo porte aperte in ristoranti e discoteche per accogliere giocatori, dirigenti, tifosi vip, amici e irriducibili wags (le mogli e le fidanzate dei calciatori, ndr )fino alle prime luci dell'alba.

Per le cene della sponda milanista l'offerta è variegata. I fedelissimi della dirigenza, capitanati dall'amministratore Adriano Galliani, continuano a frequentare il modaiolo Giannino in via Vittor Pisani, mentre atleti, procuratori e addetti ai lavori preferiranno sedersi alla vicina Osteria Cavallini di via Mauro Macchi, in voga tra modelle, uomini d'affari e single impenitenti. Gli amanti del sushi invaderanno il Finger's Garden in via Keplero, tanto amato da Clarence Seedorf, oppure il glamour Temakinho di corso Garibaldi, unico ritrovo rimasto in auge nella zona, un tempo teatro domenicale di lunghe scorribande notturne.

Un ventaglio di possibilità anche per la squadra nerazzurra e i suoi supporter. In pole position i due ristoranti argentini del vice presidente Javer Zanetti, con l'alternativa del classico Gaucho sui Navigli o deil trendy Botinero in via San Marco, struttura dal design sportivo prediletto da pr e ragazze immagine. Gli appassionati di filetto e tartare avranno una terza scelta, l'elegante El Porteno di viale Elvezia, tra i più gettonati del momento.

Ma i colletti bianchi del Biscione si dirigeranno nello storico Palazzo Recalcati in via Amedei, dove si trova il famoso Dal Bolognese , che annovera tra i soci la famiglia Moratti. Cucina emiliana di qualità e specialità bolliti con mostarda.

Terminata la cena scatta l'ora del divertimento e qui le carte si mescolano.

I veri snob meneghini, per lo più interisti, saliranno al settimo piano dello stellato Hotel Armani di via Manzoni per un brindisi nello scenografico Bamboo Bar , posto preferito dal patron indonesiano Erick Thohir, poco incline a chiassose tavolate o luoghi affollati.

Completamente diversa, per una serata in puro stile carioca, la Churrascaria Berimbau in via Marghera tra specialità brasiliane, fiumi di caipirinha, sottofondo musicale e tante ballerine di samba. Scoccata la mezzanotte, però, il cerchio si stringe e diventano quattro i club milanesi a contendersi gli irriducibili del derby. Si inizia al Just Cavalli di via Luigi Camoens o nelle sale dell'affollato Tocqueville , per terminare sui divanetti scuri del Byblos in via Messina o nei tavoli del concorrente Hollywood di corso Como.

Qui la notte della domenica è un appuntamento fisso da decenni, e dopo un periodo di appannamento, il trend sta riprendendo forte e vigoroso. Nel privè della discoteca è possibile accedere solo su prenotazione o se hai lo sguardo da habitué, mentre in pista ballano una moltitudine di fanciulle in attesa di vedere mister Pippo Inzaghi.

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