I cristalli luminosi di Scervino dove si specchiano lui e lei

I trent'anni di Cividini, i tessuti ecologici di Genny la maglieria "stilosa" Les Copains sfilano in passerella

I cristalli luminosi di Scervino dove si specchiano lui e lei

La moda invade Milano. Per la gioia di albergatori, ristoratori e taxisti, la settimana d'oro del fashion milanese sbarca in ogni quartiere e non solo nel Quadrilatero dove si respira una straordinaria aria internazionale. Non c'è dubbio che la Milano Fashion Week faccia bene alla città così come le altre «settimane» a tema, formula ormai diventata vincente sia che si tratti del mobile che dell'arte. La moda ha i suoi luoghi fissi: sia che si tratti di quegli stilisti che sfilano nei loro palazzi che per chi sceglie da anni la stessa location. È il caso di Ermanno Scervino che da cinque anni ha fatto di Palazzo Serbelloni il suo quartier generale. La collezione di Scervino brilla di cristalli e pietre preziose. Punti luce inattesi, abbinamenti contrastanti di volumi e materie: è così che Ermanno Scervino immagina la donna glamour. I cristalli creano scintillanti fantasie sulla maglieria o applicati su tessuti maschili come gessati, principe di Galles e Pied de Poule. Borchie gioiello su giacche o abiti sottoveste in pizzo, mentre applicazioni di glitter ridefiniscono il daywear. Smoking iper-femminili in base pizzo morbidissimo con disegno di cristalli in tono. In una continua sperimentazione la pelliccia è rigorosamente eco e minuziosamente intarsiata. La pelle, morbida come seta, è usata in maniera nuova per capispalla, abiti e camicie. Nel gioco anche l'uomo attinge al guardaroba della donna. Maglioni sparkling, foulard e cappelli creano un inedito codice stilistico che non è genderless, bensì declinazione specifica per lui e per lei.

All'Arengario ha sfilato Cividini, marchio che festeggia i 30 anni del marchio. Piero e Miriam Cividini hanno portato il marchio a diventare icona del made-in-italy autentico, fedele ai valori del bel vestire, del fatto bene, del fatto a mano, e del fatto con rispetto, per le persone e l'ambiente. Una filosofia che, dalla passerella di Milano Moda Donna dove è stata presentata per la prima volta a metà degli anni '90, ha valicato i confini nazionali raggiungendo gli amanti della qualità e del gusto, dall'estremo Oriente all'estremo Occidente. Stesso luogo anche per Genny, collezione disegnata da Sara Cavazza Facchini, che del rispetto dell'ambiente ne ha fatto un credo. Prima di arrivare a Milano, Genny è stata protagonista al Met di New York a fianco di Andrea Bocelli con la capsule Black Evening Essential.

Les Copains, dove la maglieria è il pezzo forte, si va ben oltre il classico panno di pura lana per un caldissimo parka, un doppiopetto maschile lungo e una stilosa reinterpretazione del cappotto cammello con bottoni oro. La proposta dei tessuti e delle forme per i caban è ricca di fantasie che richiamano i motivi della collezione, la riga alta per lo «spazzolino», l'animalier e il double colorati, il cappottino monobottone minimal stampato. Ai Frigoriferi Milanesi di via Piranesi ha sfilato Iceberg. Il direttore creativo James Longre interpreta Biancaneve, una delle fiabe più famose in chiave ironica e moderna. Vestiti e gonne di chiffon, in un gioco di toni di bianco che si sovrappongono l'uno all'altro. La morbida maglieria viene accostata a pantaloni di ispirazione militare, creando un contrasto unico tra il rigore di uno stile da aviatore e la leggerezza del tessuto a pieghe. In via Tortona ha presentato la sua collezione Antonelli Firenze, un inno alla femminilità con dettagli ricercati, intensi punti luce, effetti lucidi e metallici. Ma anche scolli profondi e vite in risalto.

E non ha paura di osare colori forti come rosa acceso, fucsia, rosso ciclamino, gialli acidi; macro stampe animalier, floreali o geometriche, in un mix di materiali e stili. Tod's sceglie il Pac per la sua sfilata, un vero e proprio inno alla pelle sia nei capi che negli accessori di altissima qualità e artigianalità.

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