Vigilantes e controllori faranno la "ronda" su nove linee a rischio

Piano Atm per allontanare rom e irregolari. E controlli con i vigili in 4 stazioni del metrò

Vigilantes e controllori faranno la "ronda" su nove linee a rischio

«Ronde» composte da controllori e guardie giurate Atm a bordo della 90/91 e su altre sette linee di superficie considerate sensibili: la 40, 56, 57, 3, 15, 95 e la 98. Operazioni congiunte di vigilantes e polizia locale nelle quattro stazioni della metropolitana di Loreto, Centrale, Cadorna e Garibaldi. Sono gli obiettivi fissati nel Piano 2018 dell'azienda dei trasporti pubblici per «aumentare la sicurezza diffusa e percepita» da parte di viaggiatori e personale. Le squadre allontaneranno «abusivi, questuanti, potenziali generatori di rischi». Il Direttore Operations Alberto Zorzan ha presentato ieri il dossier in Commissione a Palazzo Marino. Premessa al raggiungimento dei risultati è la formazione di 70 nuove guardie giurate, per portare da 58 a 130 il numero di quelle provviste del patentino rilasciato dalla questura. Oggi sono 112 gli uomini della Security Atm, a regime saliranno a 130 ma meno della metà ha già superato l'esame di abilitazione previsto dalla legge. Zorzan precisa che i vigilantes «non sono forze dell'ordine, non possono chiedere documenti, toccare e arrestare persone». La loro presenza a fianco dei controllori funziona da deterrente per i portoghesi, accanto ai vigili può dre una a fenomeni di illegalità nei mezzanini e a bordo del metrò. Il bilancio di un test a Loreto tra lo scorso 18 e 22 dicembre? La squadra ha controllato 220 treni e 60 persone, 72 sono state allontanate perchè non erano in possesso del ticket, una identificata, una fotosegnalata e sono stati effettuati un sequestro penale e uno amministrativo. «Un paio di sequestri in tre giorni in una stazione-suk sono una cifra imbarazzante» secondo i consiglieri di Forza Italia Alessandro De Chirico e Fabrizio De Pasquale, che chiedono «maggiore presenza anche delle forze dell'ordine per le identificazioni».

Oggi Atm conta su una fitta rete di telecamere per la sicurezza: 8mila a bordo, 5mila tra stazioni e depositi, 600 ai parcheggi di corrispondenza. Ci sono squadre di security itineranti che prestano servizi in orari serali e notturni, anche a supporto delle forze dell'ordine, e ronde dinamiche attive 24 ore su 24 a tutela del patrimonio. I numeri dicono che le aggressioni al personale si sono dimezzate dal 2013 al 2017 (da 154 a 75 casi), idem gli imbrattamenti dei treni r (da 150 a 75 nel 2017). In questo momento «non abbiamo un solo convoglio sui 150 coperto di scritte» assicura Zorzan, anche se De Pasquale fa presente che i writer ora «prendono maggiormente di mira i bus». Lieve calo, del 15% (da 543 a 463 casi) per tutti gli altri atti vandalici. Zorzan anticipa che per il 2018 Atm punta «anche a una crescente collaborazione con le forze dell'ordine, già sperimentata nel 2017 in particolare nella recente operazione con la questura per fermare la gang di vandali che agiva salendo a Porta Genova sull'ultimo treno della M2 al sabato sera e in operazioni alla metropolitana di Lampugnano, all'uscita di manifestazioni religiose per comportamenti al limite del consentito». Si riferisce alla preghiera islamica del venerdì al Palasharp.

Basilio Rizzo (Milano in Comune) contesta invece il «paragone tra abusivi e questuanti, mi domando come si intenda allontanare chi chiede la carità». Atm chiederà il biglietto rom e clochard e allontanerà chi non ne è provvisto o chi suonano a bordo strumenti vietati dal regolamento.

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