Jet israeliani colpiscono due volte Gaza in risposta a razzi di Hamas

Questa mattina, le Forze Armate israeliane hanno bombardato due volte la Striscia di Gaza. I raid sarebbero la risposta del Governo Netanyahu al doppio attacco con razzi lanciato da Hamas contro lo Stato ebraico

Jet israeliani colpiscono due volte Gaza in risposta a razzi di Hamas
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Questa mattina, jet israeliani hanno condotto, in due diverse ondate, raid contro le postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza. All’alba, infatti, l’organizzazione terroristica ha lanciato una prima "pioggia" di razzi sullo Stato ebraico e le Israel Defense Forces (Idf) hanno risposto bombardando le basi dei fondamentalisti situate nell’enclave. I terroristi palestinesi hanno quindi reagito colpendo il Sud di Israele con una nuova raffica di missili. I caccia con la Stella di Davide, di conseguenza, hanno sorvolato una seconda volta la Striscia per distruggere altre postazioni degli estremisti.

Alle prime luci dell’alba, 14 proiettili di mortaio sono stati sparati da Hamas contro le regioni meridionali dello Stato ebraico. Obiettivo dell’attacco erano le comunità di Hof Ashkelon, di Sdot Negev e di Eshkol. Le Idf hanno risposto alla “pioggia” di missili bombardando, nel Nord della Striscia, campi di addestramento e tunnel utilizzati dai terroristi. Nonostante la rappresaglia ordinata da Gerusalemme, l’organizzazione fondamentalista decideva di colpire i territori meridionali di Israele con un ulteriore lancio di razzi. 17 proiettili di mortaio sarebbero stati impiegati da Hamas per il secondo attacco. La nuova raffica, come la precedente, non avrebbe causato vittime tra la popolazione dello Stato ebraico. Una volta cessata la “pioggia” di missili, il Governo Netanyahu ordinava un secondo raid aereo su Gaza. Questa mattina, i jet israeliani sono decollati per dirigersi nuovamente verso l’enclave palestinese. Lo Stato Maggiore di Gerusalemme ha annunciato che, nell’ultima incursione aerea sulla Striscia, sono stati colpiti importanti obiettivi militari. Tra questi vi sarebbero le basi in cui gli estremisti realizzavano aquiloni incendiari e palloncini esplosivi, tutte armi impiegate nelle settimane scorse contro le Idf. I jet israeliani avrebbero anche reso inutilizzabili i tunnel di Hamas situati nel Sud della Striscia. L’organizzazione terroristica avrebbe sparato complessivamente 31 proiettili verso i territori meridionali dello Stato ebraico. Secondo il Governo Netanyahu, il sistema di difesa Iron Dome ne avrebbe intercettati 6.

Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha dichiarato: “Il popolo palestinese, lanciando 31 razzi, ha dimostrato la propria forza. Abbiamo mandato un messaggio chiaro a Israele. Da oggi in poi, risponderemo con durezza a ogni violenza perpetrata dai militari di Gerusalemme nei confronti di civili intenti a manifestare pacificamente”. Secondo i terroristi, i missili partiti da Gaza sarebbero una rappresaglia decisa per vendicare il quindicenne palestinese morto venerdì scorso mentre cercava di scavalcare la recinzione eretta al confine tra l’enclave e il territorio israeliano. Il giovane sarebbe stato ucciso da un soldato delle Idf. Lo Stato maggiore di Gerusalemme ha replicato alle minacce di Hamas ribadendo il proprio impegno per la difesa dello Stato ebraico.

I vertici militari hanno quindi accusato gli estremisti di attaccare le truppe di Israele utilizzando i civili come scudi umani. Secondo le Forze Armate, inoltre, l’organizzazione terroristica avrebbe sempre “sabotato” le iniziative del Governo Netanyahu dirette a garantire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia.

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