Brexit

L'altra faccia della Brexit

E’ l’altra faccia della Brexit, quella della Scozia e dei suoi europarlamentari che hanno vissuto ore di grande sofferenza a Bruxelles

L'altra faccia della Brexit

E’ l’altra faccia della Brexit, quella della Scozia e dei suoi europarlamentari che hanno vissuto ore di grande sofferenza a Bruxelles durante la sessione plenaria del Parlamento europeo che ha ratificato l’accordo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. In questo video, raccolto da il Giornale a Place du Luxembourg, uno degli ingressi dei palazzi europei, subito dopo il voto si vedono alcuni europarlamentari scozzesi - Alyn Smith, Sheila Ritchie, Aileen McLeod – abbracciarsi in lacrime ascoltando una cornamusa che intona Flower of Scotland e l’Inno alla gioia europeo. In precedenza Alyn Smith in aula, in un discorso appassionato, si era rivolto agli ormai ex colleghi parlamentari con queste parole: “In quello che sarà il mio ultimo discorso in questo luogo dopo 15 anni, al servizio del nostro popolo europeo, voglio dire che non sappiamo cosa ci sarà nel futuro della Gran Bretagna. Quello che so è che la Scozia è una nazione europea. Noi esaltiamo la solidarietà internazionale, la libertà di movimento. Se l’Unione Europea non esistesse dovremmo inventare qualcosa di simile e la Scozia ne farebbe parte.

Ma se noi veniamo estromessi dalla nostra famiglia di nazioni contro la nostra volontà, contro la nostra volontà democraticamente espressa, l’indipendenza sarà l’unica strada per tornare qui. Cari colleghi non vi sto chiedendo di risolvere le nostre dispute interne, io vi sto chiedendo di lasciare una luce accesa in modo che noi potremo ritrovare la strada verso la nostra casa”. Questa sera, alle 23 britanniche (la mezzanotte in Italia) a cavallo fra 31 gennaio e primo febbraio, la Gran Bretagna e la Ue si separeranno ufficialmente. A oltre tre anni e mezzo dalla vittoria del Leave al referendum del 2016 (1317 giorni, per l'esattezza), scatta l'ora X per la Brexit. Nelle scorse settimane il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon aveva annunciato di aver scritto a Boris Johnson per chiedere un secondo referendum sull'indipendenza, ricevendo una risposta negativa. Ma la battaglia della 49enne "first minister" di Edimburgo è appena iniziata. "Stasera, nel giorno della Brexit, saremo molto tristi” ha detto Sturgeon. “Ma rabbia e tristezza devono darci ancora più forza e speranza per conquistare l’indipendenza e ritornare in Unione Europea. E accadrà, vedrete.

È solo questione di tempo”.

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