Siria, i bambini usati dai ribelli: "Anziché i Pokemon salvate noi"

Le forze rivoluzionarie siriane in campo sui social per sensibilizzare l'Europa. Usano i Pokemon per chiedere di accogliere i bambini

Siria, i bambini usati dai ribelli: "Anziché i Pokemon salvate noi"

"Trovateci e venite a salvarci". I Pokemon Go diventano (loro malgrado) i nuovi testimonial per l'organo di comunicazione delle forze rivoluzionarie siriane. E, ancora una volta, i bambini vengono usati per commuovere l'Unione europea di fronte alla guerra in Siria. Gli animaletti della Nintendo sono stati, infatti, usati per chiedere ai Paesi del Vecchio Continente di accogliere i giovani siriani.

Ormai da cinque anni la Siria è dilaniata da un conflitto civile in cui combattono le forze leali al governo di Bashar al Assad e i ribelli. In questo scontro fratricida sono morti più di 450mila persone e ha proliferato, anche grazie all'aiuto di potenze internazionali esterne, lo Stato islamico coi suoi sanguinari tagliagiole. È da quelle terre che negli ultimi anni sono partiti centinaia di migliaia di immigrati per rifugiarsi in Europa. In mezzo a questa interminabile fiumana di disperati si sono nascosti anche clandestini e jihadisti. Tanto che molti Paesi dell'Unione europea hanno deciso di chiudere definitivamente le frontiere. Per sensibilizzare l'opinione pubblica, l'organo di comunicazione delle forze rivoluzionarie siriane (The Revolutionary Forces of Syria Media Office) ha diffuso le immagini dei bambini che mostrano i disegni di Pokemon con messaggi in arabo in cui chiedono di essere salvati dalla guerra. "Invece dei Pokemon - è lo slogan - trovateci e venite a salvarci".

L'appello diffuso dai ribelli siriani risulta ancora più tragico.

Proprio ieri era stato diffuso il video in cui alcuni militanti di Harakat Nour al-Din al-Zenki, un gruppo salafita che combatte in Siria, decapitavano un bambino palestinese di soli 12 anni perché accusato di essere una spia. La galassia dei ribelli in Siria si dimostra essere sempre più fumosa. E disposta a lucrare sulla pelle dei bambini.

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