Il governo britannico ha appena annunciato regole severissime anti-coronavirus a carico di chiunque si recherà nel Regno Unito a partire dall'otto giugno. Il nuovo protocollo di sicurezza anti-Covid prevede infatti, nei riguardi di coloro che arriveranno nel Paese via aria, terra o mare, l'obbligo di trascorrere una quarantena di due settimane, con multe salatissime ai danni di chi non si adeguerà. La stretta di Londra è stata annunciata oggi, a picco dell'epidemia ormai superato nel Regno e proprio mentre gli altri Stati europei sono in procinto di revocare il blocco dei viaggi internazionali decretato nelle scorse settimane per contenere i contagi.
A rendere noto il piano dell'esecutivo Johnson circa gli arrivi dall'estero in Gran Bretagna è stato il ministro dell'Interno Priti Patel. L'esponente conservatrice, fa sapere La Repubblica, ha infatti confermato il confinamento obbligatorio di quattordici giorni cui dovranno sottoporsi tutti gli individui che giungeranno Oltremanica a partire dall'otto giugno: cittadini britannici, stranieri residenti e turisti. Esclusi dal rigido protocollo sanitario saranno solo i cittadini irlandesi, al fine di non creare sconcerto e tumulti al confine tra Eire e Ulster, e coloro che provengono dalle isole di Man, Guernsey e Jersey.
Le restrizioni annunciate dalla Patel verranno attuate nella seguente maniera, delineata dalla testata romana: "Chiunque arriverà via aria, terra o nave in Regno Unito, dovrà fornire un indirizzo dove si impegna a trascorrere le due settimane di isolamento. Qualora non rispettasse la quarantena, è prevista una multa salata di mille sterline che potrebbe diventare addirittura a cinque cifre in caso di recidività". Anche chi, al momento di mettere piede sul suolo del Regno Unito, si rifiuterà di compilare il modulo su cui va indicato l'indirizzo prescelto per la quarantena subirà multe, mentre i soggetti che si ostineranno con forza a non rivelare il medesimo indirizzo alla polizia di frontiera si vedranno negare l'ingresso nel Paese.
I viaggiatori provenienti dall'estero trascorreranno il loro isolamento bisettimanale nelle residenze da essi indicati alle autorità, aggiunge il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, potranno persino essere destinatari di "visite fiscali di poliziotti nei domicili forniti". Chiunque persisterà nel non rispettare le nuove regole anti-coronavirus sarà di conseguenza passibile di espulsione dal territorio nazionale.
Soltanto categorie limitate di lavoratori saranno esentate dall'isolamento, ossia principalmente medici e altro personale sanitario, diplomatici, stagionali o impiegati alla frontiera.
L'introduzione delle restrizioni citate è stata giustificata dal ministro dell'Interno, riporta il giornale, appellandosi alla necessità di prevenire una recrudescenza dell'epidemia: "Dobbiamo evitare di importare casi dall'estero e quindi una seconda ondata di coronavirus. Ora che siamo usciti dalla prima fase, bisogna tenere basso il tasso di contagio 'R' e per questo dobbiamo limitare gli ingressi in questo momento".
La Patel, nell'annunciare oggi le restrizioni, non ha, denuncia La Repubblica, specificato fino a quando sarà in vigore l'obbligo di quarantena per chi entra in Gran Bretagna dall'estero, limitandosi a chiarire che tra tre settimane il governo valuterà se prorogare le nuove disposizioni anti-coronavirus o revocarle.
La testata fondata da Eugenio Scalfari ha quindi ipotizzato che, alla base della stretta decisa dal gabinetto Johnson, vi sia l'intenzione di scoraggiare i britannici dall'intraprendere escursioni fuori dai confini nazionali, costringendo la gente a "restare in Regno Unito durante l'estate, in modo da sostenere il turismo locale e risollevare in parte l'economica britannica, evitando che i cittadini portino i loro soldi all'estero, come vorrebbero per esempio Italia, Spagna e Grecia".
Contro la linea dura annunciata dalla Gran Bretagna si è subito schierato l'esecutivo francese, minacciando Londra di reagire con "misure di reciprocità" non appena arriverà l'otto giugno.
A contestare le misure delineate dalla Patel, sottolinea il giornale romano, sono state anche tante compagnie di volo, come British Airways e Ryanair, che considerano le restrizioni a carico dei viaggiatori in arrivo nel Regno come un ostacolo alla ripresa del settore aereo, duramente colpito dalla crisi economica collegata al Covid. In particolare, Michael O'Leary, patron di Ryanair, ha etichettato come "idiota" l'obbligo di confinamento imposto dalla Patel.
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