Vendevano panini di dubbia provenienza in stazione

Finiscono nei guai due "venditori" alla stazione di Aversa, nel Casertano. Offensiva anti-abusivi nelle stazioni della Campania

Vendevano panini di dubbia provenienza in stazione

In stazione a vendere panini e caffé di provenienza a dir poco dubbia, finiscono nei guai due venditori abusivi alla stazione di Aversa, in provincia di Caserta. L’operazione porta la firma degli agenti della polizia ferroviaria del posto che hanno sorpreso i due a proporre in vendita al pubblico generi alimentari privi di ogni genere di documentazione utile a ricostruirne la provenienza e la tracciabilità.

Si erano organizzati allestendo dei piccoli carrellini al cui interno avevano stipato le “colazioni” e il caffé. Gli alimenti, stando a quanto hanno appurato i poliziotti, erano in cattivo stato di conservazione, non erano confezionati e, chiaramente, non riportavano nessuna etichetta. La vendita di questo genere di alimenti, e per di più in tali condizioni, è tassativamente vietata dalle normative in vigore che tutela la salute dei cittadini dai danni che potrebbero arrecare agli incauti consumatori. Per loro, dunque, è scattata la denuncia.

Ma è stata una settimana nera per gli abusivi in tutte le stazioni della Campania. Altri venti “ambulanti”, privi di ogni autorizzazione a svolgere attività di commercio nelle aree degli scali ferroviari, sono finiti nei guai tra le stazioni di Napoli Centrale, Salerno, Battipaglia e della stessa Aversa.

Ai viaggiatori veniva proposto in vendita praticamente di tutto, senza nessuna licenza. Chi provava a vendere accendini, altri le penne da scrivere e persino i calzini, ormai divenuti un must sulle strade e nelle vie della Campania. Ma non basta perché c’era anche chi tentava di piazzare gli immancabili fazzolettili e persino qualche ciondolo. E così la mercanzia è finita sotto sequestro insieme ai borsoni utilizzati per trasportare la merce.

Per dieci venditori, la cui attività era già stata scoperta e considerata “abituale” dagli agenti, è scattato il provvedimento del Dacur, ossia l’allontamento coatto e il divieto di avvicinamento ai luoghi definito anche il “Daspo” urbano.

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