Si spenderà il 2,2% in più dell'anno scorso in beni alimentari in questo Natale mangereccio. Quattro famiglie su dieci regaleranno cesti di vettovaglie, come si poteva vedere anche ieri nel mercatino della Coldiretti in corso Buenos Aires.
Insieme ai dolci, torrone, panettone e pandoro, ritornano i grandi classici: cotechino, zampone e lenticchie. Vini e oli di pregio. Qualche tocco esotico con leccornie ecosolidali e gusti che arrivano dalle regioni italiane colpite dal terremoto, per aiutare il mercato agroalimentare danneggiato dal sisma.
Da 20 a 200 euro, le cifre tra cui oscillano i pacchi di doni da mettere sulla tavola delle feste. I più originali contengono anche croccantini e scatolette per cani e gatti di casa. I mercatini natalizi sono i luoghi presi d'assalto per Noel 2016, ma la gente oltre alla qualità della tradizione cerca anche il prodotto originale con cui stupire.
Originalità che non si presenta certo nel mercatino del Duomo, che quest'anno espone prodotti di scarso fascino. Era stato annunciato come la magia dell'artigianato e del presepismo, ma camminando tra i banchi non si vede mercanzia degna di tali etichette.
Milano lancia il Natale del design, delle luci sfolgoranti, degli oggetti di stile, ma dove è finita la magia del buon vecchio Natale? Tanto vecchio quanto bambino, a dire il vero. Tra i banchi in Duomo non si vede un giocattolo, un addobbo per l'albero natalizio, una statuetta per il presepio. Non c'è un bancarella dove si vendano lucine, stelle, pecorelle, re magi, pastorelli.
Perché non vediamo più le bambole, i trenini, Pinocchio, i soldatini di piombo, i cavallini a dondolo?
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