La stima dei danni (parziale) parla di 400mila euro spesi dellAtm per rimettere in funzione le linee e almeno di altri 2-300mila che lAmsa dovrà «sborsare» per la pulizia delle strade. La nevicata di venerdì notte, quindi, è costata alla città oltre 700mila euro. Gli interventi, ha ricordato ieri in consiglio comunale il vicesindaco, Riccardo De Corato, sono stati tempestivi. «Ci sono stati solo sei incidenti dauto, nessuno dei quali grave. E non è colpa del Comune se i marciapiedi non sono stati spalati. La pulizia tocca ai condomini, se qualcuno non è daccordo impugni il regolamento».
De Corato è tornato sulle accuse che lui stesso aveva mosso agli ambientalisti («si sono opposti al taglio di piante cadute sotto il peso della neve»), accuse che avevano spinto i Verdi ad annunciare una querela. «Sono state parole dette dopo una notte di lavoro per fronteggiare una situazione difficilissima e in un clima di polemiche - ha spiegato ieri De Corato -. Se rimarranno dellidea di querelarmi, mi difenderò nella sede opportuna». «Resta il fatto che ha detto una cosa falsa, a freddo, che è stata rilanciata da giornali e tv - replica Maurizio Baruffi dei Verdi-. Il danno per noi è stato enorme. La querela? Ora decideremo se procedere. De Corato ha fatto un passo indietro che apprezziamo. Ma non sono le scuse che chiedevamo».
Il vicesindaco, in consiglio, ha ribadito che se centinaia di rami sono caduti non è stato per colpa della mancata (o errata) potatura. «Tra gli esperti questo è da sempre un tema di discussione - spiega Francesco Sala, docente di Botanica alla Statale e responsabile dellOrto botanico-. Anche qui da noi sono caduti due alberi, piante giovani e sanissime. Cerano ancora molte foglie che hanno trattenuto la neve e quando il peso è diventato eccessivo per i rami questi si sono spezzati. È una legge di natura». Non è stato un problema di potatura, dunque. «Bisogna cercare una via di mezzo quando la si fa e mi sembra che a Milano si sia trovata - aggiunge il professore-. Le piante, in città, vivono in un ambiente non naturale come è invece il bosco. Ricordo una nevicata autunnale in Val DAosta: a piegarsi, quella volta, erano stati dei larici e sempre per lo stesso motivo: avevano ancora gli aghi».
La colpa, quindi, è della neve arrivata in anticipo. Per trovarla prima di dicembre bisogna tornare agli anni 1975 (3 centimetri) e 1977 (4). «Molti meno dei 10 misurati stavolta - ricorda Daniele Zappalà allOsservatorio meteo di Milano Duomo-. La neve è caduta anche nel novembre del 1980, ma si sciolse prima di accumularsi».
Cè, infine, il problema dei risarcimenti a chi ha avuto lauto danneggiata dagli alberi caduti. Non è chiaro chi debba pagare.
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