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Non solo Rolex e borse. Ecco cosa può scatenare la battaglia

"Dopo la pandemia c'è più rabbia e si litiga di più", chiarisce l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione Matrimonialisti italiani

Non solo Rolex e borse. Ecco cosa può scatenare la battaglia

«Dopo la pandemia c'è più rabbia e si litiga di più», chiarisce l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione Matrimonialisti italiani. Si litiga per le case, la villa al mare, per i titoli, i conti correnti, i mobili, i gioielli, gli orologi anche se non sono Rolex, le collezioni di francobolli, le monete... ogni oggetto val bene la rissa. Persino un posacenere (seppur di Caltagirone...). «Un caso. Avevamo trovato l'accordo, in ballo c'erano milioni di euro. Era fatta», racconta l'avvocato. Poi è saltato fuori il posacenere di Caltagirone. E lì, in Tribunale, è andato in cenere tutto quello che era stato appena stato stabilito. A tal punto che il giudice ha mandato tutti fuori, anche un po' risentito, a schiarirsi le idee. Quando la coppia scoppia, gli oggetti non sono solo cose. Dietro c'è molto di più. «Il problema è che in Italia non ci sono i patti prematrimoniali» è convinto l'avvocato Gassani, una pratica invece usuale negli Stati anglosassoni e in molti paesi europei, quei prenuptial agreements, finalizzati a regolamentare, in vista del matrimonio, le reciproche concessioni una volta sciolto il vincolo coniugale. Prevedere all'inizio un'eventuale fine. Non sarà romantico ma funziona un po' come un estintore: da aprire in caso di necessità per non distruggere tutto. Anche il buono che sicuramente c'è stato. «Persino il diritto Romano - insiste l'avvocato - prevedeva i Pacta Nuptialia. Ora manca la prevenzione alla guerra». E se anche una coppia in Italia decidesse di sottoscriverli sarebbe inutile perché non vengono riconosciuti. Quindi «ci sono clienti che vengono in studio con l'intenzione solo di annientare la controparte», puntualizza. Quanto più i patrimoni sono importanti (e magari con un'antica comunione dei beni), tanto è più probabile che ci siano interessi che si intrecciano, spesso anche internazionali tra case all'estero e società condivise. I soldi spesso finiscono per essere «il grimaldello, l'arma di vendetta per fare pagare la fine della relazione». Il problema è che servirebbe anche un'educazione al litigio. Imparare a litigare fin da piccoli (come ad esempio sostiene da anni il pedagogista Daniele Novara che su questo ha costruito anche un efficace metodo), aiuta a costruire una corretta cultura delle relazioni e anche della fine di una relazione. La «sparizione» dei Rolex di Totti non è un caso. «Si arrivano a fare dispetti tremendi - racconta l'avvocato Cecatiello - Ricordo una coppia: lei gli ha rotto tutti quadranti degli orologi ed erano parecchi. Lui ha versato il liquido della batteria delle auto nelle scarpiere sverniciando tutte le sue scarpe». Ma le tecniche per rovinarsi a vicenda la vita vicenda si acutizzano quando ancora ad esempio c'è una casa ancora condivisa. «Il giudice non aveva ancora assegnato l'abitazione quindi i genitori si dividevano i week end con i figli. Chi usciva svuotava la dispensa dei beni di prima necessità, sale, olio persino i detersivi per la lavatrice», ricorda Cecatiello. Senza contare le telecamere nascoste, l'utilizzo illegale delle tecnologie per spiare telefonini, computer eccetera. Vince chi è più smanettone.

Ma è certo che a perdere sono entrambi, e se ci sono i figli soprattutto loro».

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