Moda calzature: theMicam gioca d'anticipo e punta sui buyers

Le collezioni primavera estate 2015 in passerella a Fiera Milano Rho dal 31 agosto al 3 settembre. Il salone leader nel mondo lancia otto aree tematiche e theMicamsquare: 1.557 espositori e importanti new entry. Cleto Sagripanti: "La sfida è portare più visitatori". Appello al governo: "Renzi si impegni per il sì definitivo al Made-in Ue".

Moda calzature: theMicam gioca d'anticipo e punta sui buyers

Da Vigevano a Milano la strada è breve, quanto basta per conquistare il mondo come fiera leader mondiale della calzatura. Anno dopo anno, con la capacità di saper interpretare e anticipare - spesso imporre - stili e tendenze fino a far diventare la calzatura molto più di un accessorio amato e desiderato, un comparto del sistema moda, made in Italy in testa. Quella di theMicam è una lunga storia di successo che ora apre un capitolo nuovo con l’edizione numero 106 che con il cambio di data, presenterà le collezioni primavera - estate 2015 dal 31 agosto al 3 settembre nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.

Con 1.557 espositori, di cui 617 esteri, più di 67.500 metri quadrati di superficie. Conferme di presenze e new entry di peso come i brand Christian Lacroix, Colmar, Missoni e Porsche Design, un layout che aiuta i visitatori a trovare in otto aree tematiche i prodotti a cui è interessato, theMicamsquare ovvero la piazza del mondo della scarpa. Un Micam che rafforza così il business to business, snodo chiave per le aziende che espongono se si pensa che c’è fa anche l’80% degli ordinativi delle collezioni durante i giorni della fiera.

"Una delle novità - spiega Cleto Sagripanti, presidente di theMicam e di Assocalzaturifici - è la data anticipata. Scelta importante resa possibile anche grazie all’impegno di Fiera Milano, che è stata decisa per andare incontro alle esigenze del mercato con il segnale positivo importante che ci ha portato ad avere lo stesso numero di espositori e di metri quadrati della precedente edizione. Ora la sfida, rispetto ai traguardi già raggiunti, è quella di portare più visitatori: 40.000 è il target che pensiamo di poter superare. Forse che avremo qualche difficoltà con gli italiani perché hanno un'idea delle vacanze diversa dagli europei, mentre sono convinto che i buyers stranieri aumenteranno perché per loro la data di fine agosto è quella migliore per una fiera di calzature così importante e ricca di anteprime”.

Considerazione che tiene conto del peso dell’export per le imprese italiane della calzatura, quasi l’80% e la necessità di correre sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza e alle richieste del mercato, “capacità di innovarsi quando si è vincenti giocando d’anticipo…”. Per Sagripanti, TheMicam "non è più una semplice fiera, ma un evento di business e moda per un comparto che sta dando segnali importanti dal punto di vista dei numeri e delle tendenze".

Si guarda all’estero per far crescere le quote di esportazioni e conquistare nuovi mercati e si lavori per trovarsi pronti alla ripresa dei consumi interni. "Crediamo che nel secondo semestre del prossimo anno ci saranno segnali di ripresa - ha spiegato ancora Sagripanti - sia perché abbiamo toccato il fondo, sia perché gli 80 euro di reddito in più per le famiglie, una volta stabilizzati, saranno spesi per consumi. Ma serve attenzione da parte del governo e della politica, non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Per questo chiediamo attenzione e concretezza da parte del premier Matteo Renzi. C’è ad esempio da completare l'iter per il Made-in, l'etichetta europea, con il voto in Consiglio Europeo durante il semestre di presidenza italiana, dopo il sì dell’europarlamento. Dobbiamo vincere le ultime resistenze della Germania. Una legge europea consentirebbe di dare forza ulteriore al fenomeno del ritorno in Italia di imprese o marchi che hanno delocalizzato all’estero, sono stati 192 nel 2013. Le aziende tornano perché vogliono stare più vicine ai mercati. Con Made-in, insieme a sgravi fiscali per nuove assunzioni che noi chiediamo al ministro del Lavoro Poletti potremmo realizzare 4-5000 nuovi posti di lavoro”.

“Dopo aver vinto la sfida in Cina con theMicam Shanghai realizzata con Fiera Milano che quest’anno terrà la quarta edizione ed è l’unica in a proprietà straniera gli approcci che la porteranno presto negli Usa, theMicam si è presa lo scettro del leader mondiale del settore delle calzature, con una marcata visione internazionale - ha sottolineato Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano - dimostrando capacità di interpretare la fiera come uno strumento di politica industriale al servizio delle impre e del Paese”.

Molte le novità in fiera, a partire dal format, più semplice e intuitivo, distribuito in aree contraddistinte da diversi colori con l’organizzazione dei padiglioni che non seguirà più la divisione classica donna-uomo-bambino, ma il mood in base al posizionamento di mercato e lo stile: su misura per buyers e visitatori professionali. Un cambiamento che offrirà otto inediti percorsi tematici dedicati alle diverse categorie merceologiche in mostra: Luxury, Contemporary, Internazional Designers Area, Urban, I-Kids, Active, Cosmpolitan, Street.

A theMICAMsquare: fashion e business si incontrano. Grande novità della prossima edizione, theMicamsquare sarà il centro reale e virtuale del mondo della calzatura, con servizi unici ed esclusivi per gli operatori del settore. Lo spazio ospiterà al pad. 10 eventi, seminari e presentazioni per la footwear community su visual merchandising, nuovi fashion trend, l’evoluzione del retail, le nuove tecnologie, oltre a incontri b2b con esperti del settore, rappresentando il luogo ideale per sviluppare le reti professionali. Incentrata sul tema Future Design Lifestyle per il 2016, theMicamsquare, grazie alla collaborazione di WGSN, si accenderà con ospiti d’eccezione del mondo della moda, della calzatura e degli accessori che illustreranno, attraverso seminari, interviste live e sessioni di sviluppo del prodotto, gli ultimi trend in fatto di design, retail e consumatori. theMICAMsquare ospiterà inoltre una mostra realizzata dalla Biblioteca della moda e uno spazio dedicato alle scuole calzaturiere.

Altrio servizi introdotti, la connessione Wi-fi gratuita nei padiglioni e su Corso Italia, Info point digitali a disposizione dei visitatori in tutti padiglioni, punti informazione ed accoglienza agli aeroporti di Linate e Malpensa, theMicamairport&touristservices, per effettuare prenotazioni biglietteria aerea, prenotazioni per ristoranti e hotel, servizi transfer, check-in direttamente in fiera.

Il 2014, per il settore moda calzatura, si è aperto con un'inversione di rotta rispetto alle dinamiche favorevoli che avevano caratterizzato produzione ed esportazioni nel corso dell'anno precedente. Dopo il crollo del 2013, i consumi delle famiglie risultano ulteriormente in calo; tuttavia sul versante dell'export il primo trimestre ha registrato una crescita in termini di valore di 2,3 miliardi di euro, record per il trimestre iniziale. Sono stati esportati 66,4 milioni di paia, 1,2 milioni in meno rispetto al primo trimestre 2013, con un calo dell'1,8% in volume, ma prezzi medi in aumento del 4,3%.

"I numeri dell'export - commenta Sagripanti - anche se in calo, continuano a essere positivi grazie al Nord America e alla Cina". Il cambio sfavorevole del rublo "sta incidendo pesantemente sulle vendite di calzature made in Italy. I russi non acquistano e fanno fronte alle richieste con gli stock che avevano già in casa, o comprano prodotti più economici", ma per il futuro il clima è di ottimismo: "ci auguriamo che l'interscambio con la Russia torni a essere positivo per il prossimo semestre".

Riguardo produzione e prezzi, dopo il +1,8% in quantità fatto segnare a consuntivo 2013, conseguito grazie a recuperi superiori al 4% nella seconda metà dell'anno, il trend della produzione è tornato negativo: la rilevazione (condotta dall'Ufficio Studi di Assocalzaturifici nel mese di maggio) mostra nel complesso - con riferimento alle aziende del campione intervistate - una riduzione media nel primo trimestre 2014 dello 0,3% in volume sull'analogo periodo 2013 (che peraltro si era caratterizzato per andamenti tutt'altro che brillanti). Combinando tale risultato con le dinamiche di prezzo segnalate dalle aziende, è possibile stimare un incremento della produzione in valore attorno al +1,5%. La distribuzione delle risposte delle imprese evidenzia come dietro l'apparente stagnazione media ci sia una dinamica ben più pronunciata e polarizzata, a due velocità: aziende che riescono a crescere significativamente ed altre che subiscono pesantemente gli effetti della congiuntura. Il 43% delle imprese interpellate, maggioranza relativa, ha indicato un incremento dei livelli produttivi (e per il 18% del campione l'entità del recupero è stata superiore al +5%); il 18% degli intervistati ha denunciato una sostanziale stabilità; il restante 39% una contrazione dell'output, con un non trascurabile 21% del campione che ha sperimentato trend marcatamente negativi, superiori al -10%.

La dinamica dei prezzi risulta piuttosto contenuta (+1,6% sul mercato interno; +1,9% sui mercati esteri), evidenziando la necessità di combattere in modo aggressivo per conquistare i limitati spazi di mercato esistenti.

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