Il pericolo legato ai contaminanti nei cibi è in agguato. Perciò è fondamentale il lavoro degli enti che vigilano sui livelli di guardia delle sostanze tossiche, come ad esempio l'Istituto superiore di Sanità o l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), dove lavora Cinzia Le Donne, nutrizionista.
Quali contaminanti si possono trovare nei cibi?
«Parecchi, molti dei quali sono presenti in natura, nel terreno. Altri vengono aggiunti dalla mano dell'uomo durante la produzione agricola, con l'uso di pesticidi e fertilizzanti, e quella industriale. Si tratta di metalli pesanti come il piombo, il cadmio, il mercurio, ma anche le diossine, le micotossine, i nitrati».
Quali rischi per la salute?
«Molti sono cancerogeni, dannosi per i reni, il fegato, le ossa. I problemi variano a seconda della sostanza».
Come si evita che arrivino nel nostro piatto?
«Ci sono enti che vigilano proprio per evitare i rischi. I controlli vengono fatti sulle materie prime, su come vengono coltivate, stoccate e trattate per produrre gli alimenti. Le analisi chimiche servono ad assicurarsi che la presenza di sostanze potenzialmente tossiche non superi i livelli massimi consentiti dalla legge. La concentrazione ammissibile di contaminanti viene inoltre rivalutata periodicamente da autorità nazionali e internazionali».
Ci sono anche controlli sui prodotti finali?
«Certamente. E anche sulle abitudini alimentari. Noi monitoriamo i consumi della popolazione generale, concentrandoci su specifiche fasce, che per stile di vita o area geografica possono essere a rischio. I bambini ad esempio lo sono: in rapporto alla loro massa corporea ingeriscono più cibo rispetto agli adulti. Ma per fortuna le nostre ricerche hanno sempre dato esito negativo».
Qual è il rischio reale di ingerire cibi contaminati?
«Molto basso. In Italia è raro che una persona ingerisca dosi eccessive di un componente potenzialmente dannoso, grazie alla varietà della nostra dieta».
E il consumatore cosa può fare per essere sicuro?
«I controlli previsti dalla legge ci garantiscono che i cibi che arrivano al supermercato sono sicuri. Piuttosto bisognerebbe imparare a leggere bene le etichette, prestando particolare attenzione alla presenza di additivi come edulcoranti, coloranti e aromi».
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