Paura su Ciampino: charter «scortato» da caccia militare

Un anonimo segnala una bomba a bordo. Si alza in volo un F-16 da Cervia

Alessia Marani

Scramble su Ciampino. Quattro minuti per prendere il volo, altrettanti al massimo per sorvolare i cieli di Roma e mettersi in coda a un charter Flightline britannico partito da Ibiza e in atterraggio previsto culla capitale per le 18. Con una bomba a bordo. Almeno così segnala un anonimo alle autorità francesi che «girano» l’Sos a quelle italiane. Immediata la procedura d’emergenza. La tensione è alle stelle dopo gli attentati di Londra e di Namabei a Sharm El Sheikh e il rischio di un attentato in terra tricolore è più che verosimile. Dalla base del quinto stormo dell’Aeronautica militare a Cervia (Ferrara) si alza in volo l’intercettore F-16.
«Scramble» è il termine tecnico che usano i «top gun» per indicare la partenza «a razzo». Il suo compito è di scortare il charter nell’atterraggio al «Giovan Battista Pastine» di Ciampino. A terra sono già schierate decine di uomini dei vigili del fuoco, della security interna, di polizia e carabinieri, le unità mediche ma, soprattutto, gli artificieri e gli specialisti del Nbcr, il nucleo batteriologico chimico e radiologico dei pompieri, che dovranno ispezionare ed, eventulamente, bonificare l’aereo. Tra i 54 passeggeri nella fusoliera è il panico. C’è chi si sente male, mentre pilota e personale di bordo cercano di tranquillizzare gli animi. Ma quel caccia accodato al quadrimotore che si vede dai finestrini non lascia davvero ben sperare. E a terra, nel settore Est della capitale, Dall’Appio ai Colli Albani, fino ai Castelli, migliaia di romani sono già tutti col naso all’insù. Il pensiero corre subito all’incubo di un attentato terroristico, allo schianto sulle Twin Towers, al Pentagono americano. Qualcuno ferma la macchina nel traffico, altri chiamano i centralini della polizia e dei carabinieri per sapere che cosa sta succedendo. Se il pericolo è incombente, che cosa bisogna fare. Ma che cosa è successo? La macchina della sicurezza si mette in moto alle 17,45. Poco prima la telefonata anonima francese: «C’è un ordigno, sul primo volo che da Ibiza atterrerà a Roma Ciampino». Pochi istanti e sulla pista romana ci sono già il Dragon e i mezzi speciali Rosso 1, Rosso 2, il carro fiamma e il carro schiuma dei vigili del fuoco, oltre a tre partenze, alla gru e all’autoscala. La Polaria, nel frattempo, emette un Notam (una sorta di circolare sullo spazio aereo) che decreta la chiusura momentanea dell’aeroporto: quattro voli in landing vengono «dirottati» su Fiumicino. Il charter atterra. Passeggeri ed equipaggio vengono fatti scendere, uno per uno insieme ai bagagli a mano e a quelli stipati nella carlinga, vengono passati al «radiogeno». Mentre sopra salgono gli antisabotatori.
Altri minuti d’angoscia. Ma l’ispezione, fortunatamente, dà esito negativo. Alle 20,30 lo scalo riapre. L’allarme è rientrato. Come il caccia F-16 è tornato in quel di Ferrara. Sono già 21 gli «scramble» autorizzati dalla base logistica di Poggio Renatico dall’inizio dell’anno. Ventotto nel 2004. A Roma quello di ieri è stato il primo vero allarme.

Ma i controlli sono durati fino a serata. E verifiche sono state effettuate sugli altri velivoli diretti a Ciampino. In particolare, gli accertamenti si sono concentrati anche sul terzo atterraggio della giornata da Ibiza, previsto per le 23,15.

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