"Alleanza per l'ambiente". Grillo resta al governo e mette alla porta i ribelli

Frondisti liquidati con una frase di Platone. L'ipotesi di un ministero green per Conte

"Alleanza per l'ambiente". Grillo resta al governo e mette alla porta i ribelli

Nel M5s c'è chi cita la frase di Giulio Andreotti sulle due Germanie. Ecco un eletto mentre la delegazione capitanata da Beppe Grillo l'Elevato sta per incontrare Mario Draghi. «Amiamo talmente tanto il Movimento che ne preferiamo due», scherza il parlamentare ormai di lungo corso. E Grillo, già rientrato nella camera dell'Hotel Forum, scrive su Facebook: «Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l'insuccesso sicuro: voler accontentare tutti». La citazione è di Platone, il messaggio è per i ribelli. Quella è la porta. Tanto ormai la scissione è inevitabile. Bisogna soltanto contenere i numeri. E il fondatore lo sa benissimo. Così cita il filosofo e prepara il foglio di via per sovranisti e dibattisti. Alessandro Di Battista insiste per il No a Draghi, nonostante si siano ammorbidite le posizioni di alcuni oltranzisti come Nicola Morra e Barbara Lezzi. Ma la notizia è che a Grillo la scissione dei ribelli interessa poco. «E poi l'ambiente!» urla durante la riunione con i pentastellati prima delle consultazioni con Draghi. Le grida si sentono da fuori. Il Garante individua il tema dell'ambientalismo come unico tratto distintivo possibile per marcare l'identità grillina.

Il Blog del comico apre la giornata politica con un elenco. «Creare un ministero per la transizione ecologica», è il primo punto di una lista della spesa che si conclude con una frase criptica: «Le fragole sono mature, le fragole sono mature». Poi c'è l'istituzione del «consiglio superiore per lo sviluppo sostenibile». Forte è l'assonanza con l'«alleanza per lo sviluppo sostenibile» evocata da Giuseppe Conte durante il discorso del tavolino davanti Palazzo Chigi. Grillo lo «sviluppo sostenibile» lo vuole mettere pure in Costituzione, almeno stando a quanto scrive sul suo Blog. Parla anche della necessità di istituire un «fondo pensioni complementare per la transizione ecologica». Lui guarda avanti. «Abbiamo bisogno della sua visione», dicono i parlamentari. Che Di Battista se ne vada a Puerto Escondido o si faccia un partito, questo è il sottotesto di tutti i voli pindarici intrapresi da Grillo nella giornata di ieri. Coronati dalla citazione di Platone.

Durante l'incontro con i grillini, il capostipite è un fiume in piena. Davide Casaleggio invece resta in silenzio. Grillo invita a puntare sui «temi originari», sicuro che Draghi in qualche modo lo accontenti. Magari dando a Conte il ministero per la transizione ecologica. Il Fondatore mette su un vero e proprio spettacolo teatrale nel corso del briefing con lo stato maggiore del M5s. Panem et circenses. «Draghi è la soluzione migliore per il Paese», arringa. Grillo e i suoi chiedono all'ex governatore della Bce garanzie su ambiente e reddito di cittadinanza. L'Elevato viene descritto come fiducioso. «Draghi gli ha fatto una buona impressione», dice un parlamentare facendo il verso alla frase di Di Maio a proposito del faccia a faccia dell'anno scorso tra il premier incaricato e il ministro degli Esteri uscente. Il fondatore dei Cinque Stelle ci tiene a far trapelare meno dettagli possibili sulla conversazione con Draghi. L'input è quello di staccare i telefoni.

In mezzo a tante visioni, tra sostenibilità e transizione ecologica, Grillo trova lo spazio per il solito sfottò verso la stampa. «Ma ci sono i giornalisti? Perché siete lì?», dice rivolto ai cronisti. Comunque un passo avanti rispetto a quando i giornalisti andavano mangiati e vomitati.

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