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È battaglia per la Florida. Biden teme il flop storico

Il presidente sfida il rivale Trump nello Stato che potrebbe dare il via al disastro dei Dem

È battaglia per la Florida. Biden teme il flop storico

A meno di una settimana dal cruciale voto di Midterm, repubblicani e democratici schierano i pezzi da novanta, mentre la Florida si conferma una delle battaglie più agguerrite di questa tornata elettorale. Proprio dal Sunshine State potrebbe partire l'onda rossa (il colore del Grand Old Party) che rischia di travolgere il partito del presidente americano, tanto che l'Asinello teme di restare senza un solo dirigente eletto per la prima volta almeno dai tempi della Reconstruction, la turbolenta epoca seguita alla Guerra Civile.

Joe Biden è volato in Florida per due comizi a Fort Lauderdale e a Miami a sostegno di Val B. Demings e Charlie Crist, candidati rispettivamente al Senato e alla carica di governatore, missioni considerate quasi impossibili visto che si scontreranno contro Marco Rubio (+8% sull'avversario secondo la media dei sondaggi di Real Clear Politics) e contro il governatore Ron DeSantis (+12,3%). «Il resto del mondo ci sta guardando», ha detto Biden a un evento per sostenere Crist, sottolineando che la Florida «merita di meglio» e che «è in gioco la democrazia».

Sul fronte repubblicano, Donald Trump sarà in campo sabato per Rubio a Miami, città che potrebbe tornare sotto il controllo del Grand Old Party per la prima volta da quando Jeb Bush fu governatore nel 2002. Ma non è solo al duello a distanza con Biden - una sorta di anticipo della possibile sfida del 2024 per la presidenza - a cui il tycoon deve guardare. C'è infatti in corso una battaglia interna al Gop con il 44enne italoamericano DeSantis che sembra sempre più intenzionato a scendere in campo alle prossime presidenziali. E così, mentre Trump parlerà a sostegno di Rubio il governatore non solo non ci sarà, ma organizzerà un proprio evento altrove, scelta che evidenzia pubblicamente la spaccatura tra i più probabili frontrunner delle primarie repubblicane. I consiglieri dell'ex presidente hanno rivelato ai media Usa che Trump potrebbe lanciare la sua campagna per il 2024 subito dopo il Midterm, per capitalizzare la probabile vittoria dei conservatori.

DeSantis, da parte sua, è il giovane astro nascente del partito, colui su cui stanno scommettendo i grandi donatori Gop, visto che la sua raccolta fondi per la rielezione sta toccando il primato di 200 milioni di dollari. E il governatore, peraltro, non si limita a fare campagna nel suo stato, ma guarda altrove ed è volato a Long Island, New York, bastione democratico dove l'Asinello sembra vacillare. L'attuale governatrice Kathy Hochul, infatti, si trova ad affrontare una sfida inaspettatamente aperta contro il repubblicano Lee Zeldin, tanto che nell'Empire State sono scesi in campo anche colossi dem come Bill Clinton e Barack Obama, segno di quanto il partito di Biden si senta vulnerabile pure in zone tradizionalmente considerate sicure. Seppure Hochul rimanga in testa, il distacco da Zeldin si è notevolmente assottigliato nelle ultime settimane. E anche la first lady Jill Biden, che può contare su un tasso di approvazione più alto di quello del marito, domenica ha fatto tappa nella contea di Westchester, a Long Island e a Manhattan per due candidati al Congresso tra cui il deputato Sean Patrick Maloney, che improvvisamente rischia di perdere la corsa per il seggio in un'area della Hudson Valley dove Biden ha vinto per dieci punti percentuali.

La situazione per i dem è complessa in tutto il Paese, tanto che il Comandante in Capo ha deciso a sorpresa di tenere ieri sera un discorso vicino a Capitol Hill, a Washington, su come «preservare e proteggere la democrazia americana».

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