Berlusconi tira dritto e guarda oltre il voto: avanti con il restyling

Il leader è scettico sulla soluzione del nodo Puglia e rinvia a domani gli ultimi ritocchi alle liste. Nessuna concessione ai ribelli: chi si lamenta lo fa perché non è più coinvolto nella guida del partito

Berlusconi tira dritto e guarda oltre il voto: avanti con il restyling

Silvio Berlusconi tira dritto. Il giorno dopo la sferzata rivolta al partito, parole dure a metà tra il monito e l'appello all'ordine, vola in Sardegna per qualche ora di riposo e rinvia a domani la riapertura del dossier delle Regionali. Il suo affondo non è certo passato inosservato tra i parlamentari azzurri. Un passaggio in particolare ha fatto rumore: «Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza restando almeno in silenzio». Il segnale è che questa volta non ci saranno frenate e retromarce. Berlusconi, infatti, condivide una frase che si legge nel Mattinale del gruppo di Forza Italia. «Chi ora lamenta la mancanza di democrazia, lo fa per la ragione di non essere più cooptato alla guida del partito».

L'ex premier non sembra indulgere a grandi speranze rispetto alla delicata partita pugliese. A chi ha occasione di parlare con lui spiega di reputare la situazione molto compromessa e difficile il successo di una mediazione - che pure localmente deve essere tentata - perché convinto che Fitto abbia in animo da tempo di rompere. Berlusconi, però, prova a volgere in positivo la prova di forza che sta portando avanti con le varie correnti. In sostanza, è il ragionamento berlusconiano, i vari focolai accesi possono essere trasformati in un'occasione per riformare davvero il partito, cambiare le logiche, guardare avanti e se necessario voltare pagina. Insomma l'eventuale strappo pugliese potrebbe rappresentare una sorta di sacrificio sull'altare del rinnovamento.

Berlusconi si appresta anche a compiere le ultime scelte per le Regionali. Domani potrebbe essere il giorno in cui fare chiarezza sulla questione toscana e definire l'uomo su cui Forza Italia punterà, in un contesto molto frammentato in cui i vari partiti di centrodestra presenteranno ciascuno un proprio candidato. Berlusconi appare proiettato nella sua opera di rinnovamento e ringiovanimento del partito. Si inizia anche a ragionare sulla sua presenza sul territorio nelle prossime settimane. Probabile che le sue sortite possano concentrarsi su tre-quattro Regioni: il Veneto di Zaia, la Campania di Caldoro, la Liguria dove corre il suo braccio destro Giovanni Toti e l'Umbria, dove la coalizione di centrodestra sostiene il sindaco di Assisi, Claudio Ricci. In Veneto bisognerà, però, risolvere un problema sollevato dai sindaci eletti con il Pdl della provincia di Verona (36 su 98). I rappresentanti territoriali chiedono di avere un vice governatore veronese come condizione per appoggiare Luca Zaia. Il nome su cui puntano è quello dell'assessore regionale ai Servizi Sociali, Davide Bendinelli.

Sullo sfondo Berlusconi sta anche lavorando a un manifesto di ricostruzione del centrodestra che verrà sottoscritto dai candidati presidenti delle Regioni, ferme restando le singole declinazioni locali.

Una piattaforma programmatica di valori e idee utile per il presente e il futuro che dovrà rappresentare il terreno da cui ripartire per una coalizione che ha assoluto bisogno di riflettere sulle ragioni dello stare insieme, facendo anche scelte di campo precise e riconoscibili.

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