Berlino. Pochi edifici sono un condensato di storia e significati come il Reichstag, l'imponente palazzo istituzionale berlinese inaugurato nel 1894 dal Kaiser Guglielmo II per dare una sede al Parlamento dell'Impero tedesco. A febbraio del 1933 l'incendio del Reichstag fu il pretesto usato dal neo insediato cancelliere Adolf Hitler per sciogliere gli altri partiti e assumere i pieni poteri. Il 3 ottobre 1990 fu ancora il Reichstag a ospitare la cerimonia voluta dall'allora cancelliere Helmut Kohl per celebrare la riunificazione della Germania, mentre è dell'anno dopo l'annuncio che Berlino sarebbe tornata a essere capitale e il Bundestag (il Parlamento) sarebbe tornato all'antica sede. Nel 1992 l'architetto britannico Norman Foster vinse il concorso per riadattare il palazzo alle esigenze di una democrazia moderna: ormai da danni la cupola di vetro e acciaio che Foster ha reso visitabile grazie a una rampa elicoidale interna è diventata un'attrazione del centro cittadino.
Oggi, più prosaicamente, il Reichstag fa notizia perché fa acqua. E non stiamo parlando della difficile gestione dell'assemblea causata da un numero di deputati in eterna crescita: il problema è stato menzionato nella seduta inaugurale della nuova legislatura mercoledì scorso sia dal presidente uscente del Bundestag, Wolfgang Schäuble, sia dalla nuova presidente, Bärbel Bas. Il palazzo del Reichstag fa invece letteralmente acqua da tutte le parti a causa delle infiltrazioni della pioggia. La denuncia è di Tagesschau, il notiziario del primo canale della televisione pubblica tedesca (Das Erste) secondo cui della stessa malattia soffrono anche la Paul-Löbe-Haus, la Elisabeth-Lüders-Haus e la Jakob-Kaiser-Haus, le più moderne costruzioni attigue al Reichstag dove lavorano i 736 deputati tedeschi e i loro collaboratori. Divisi da circa cento anni di storia, i quattro edifici hanno una caratteristica comune: il tetto di vetro, simbolo di trasparenza e strumento di un'architettura più sostenibile con meno lampadine e più lucernari. I tetti di vetro, però, garantiscono dalle infiltrazioni di acqua per un periodo limitato. «Nel 2015 è piovuto nella sala riunioni del gruppo parlamentare della Spd nel palazzo del Reichstag, e nel 2016 in quella della Cdu. Nel novembre 2017, l'amministrazione del Bundestag ha documentato come in un'altra stanza dell'edificio l'acqua uscisse dal sistema degli altoparlanti», riporta Tagesschau. Non va meglio nella Marie-Elisabeth-Lüders-Haus, dove l'acqua arriva alla sala di lettura della biblioteca, né alla Paul-Löbe-Haus, dove il parquet di alcune stanze, regolarmente bagnate dall'acqua sta cominciando a gonfiarsi.
«Profetica», scherza amaro Tagesschau, è l'installazione artistica della Jakob-Kaiser-Haus dentro alla quale «volano» come sospese in aria alcune grandi canoe colorate. Una soluzione a breve non esiste: le ristrutturazioni sono sempre lunghe e onerose. Nel frattempo le ben 279 matricole del nuovo Parlamento hanno imparato come viene affrontato il problema: con i secchi.
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