Cronache

"Chi ha i voti decide". Le cinque donne di Trump per la Corte Suprema

Entro sabato la scelta. Ipotesi impeachment, i dem: "Useremo ogni freccia al nostro arco"

"Chi ha i voti decide". Le cinque donne di Trump per la Corte Suprema

Donald Trump stringe il cerchio sulla nomina del successore di Ruth Bader Ginsburg alla Corte Suprema, mentre i democratici ventilano addirittura lo spettro dell'impeachment per fermare la conferma prima delle elezioni del 3 novembre. In un'intervista con Fox News, il presidente americano ha rivelato che l'annuncio della nomina dovrebbe arrivare venerdì o sabato, e che la rosa dei candidati si è ristretta «a quattro, cinque persone». «Sarà una donna, con grande talento e molto brillante», ha anticipato il tycoon.

Tra i nomi in corsa per la successione ci sono la 48enne Amy Coney Barrett, giudice delle corte d'appello di Chicago, la giudice dell'undicesimo circuito delle Corti d'appello Barbara Logoa, 52enne nata a Miami e figlia di esuli cubani. E ancora Allison Jones Rushing, 38 anni, giudice del quarto circuito delle Corti d'appello, e Joan Larsen, magistrato alla Corte d'Appello di Cincinnati, conosciuta per le sue posizioni conservatrici. «Sarà una brava persona, con valori morali molto, molto alti», ha precisato il Comandante in Capo, sottolineando che il voto sulla nomina del successore di Ginsburg dovrebbe avvenire «prima delle elezioni». «Il Senato ha un sacco di tempo a disposizione per arrivare al voto prima del 3 novembre».

I democratici, invece, hanno intenzione di usare tutte le armi a loro disposizione per evitare che i conservatori consolidino una maggioranza compatta di 6 contro 3 nel massimo organo giudiziario statunitense. E la speaker della Camera, Nancy Pelosi, non esclude neppure la possibilità di usare l'impeachment per fermare la conferma in Senato del giudice nominato da Trump. «Abbiamo le nostre opzioni», ha detto, assicurando che i dem «useranno ogni freccia nel loro arco», per bloccare il candidato del presidente. A sostenere l'ipotesi è anche la deputata ultra-progressista Alexandria Ocasio-Cortez, secondo cui il Congresso non dovrebbe scartare la possibilità di un impeachment di Trump o del ministro della Giustizia William Barr per fermare il voto. «È molto importante capire che la posta in gioco è alta» nella sostituzione di Ginsburg. «Ci sono in gioco i diritti delle donne, i diritti del lavoro e i diritti alla salute», ha aggiunto. L'eventualità, comunque, sembra non spaventare affatto The Donald, il quale al contrario è convinto che una mossa del genere gli permetterebbe di stravincere le elezioni. «Ho sentito che se io farò la nomina mi metteranno sotto impeachment, per aver fatto quello che devo in base alla costituzione», ha affermato. «Se faranno una cosa del genere, credo che i miei numeri saliranno, vinceremo tutte le elezioni e riconquisteremo la Camera».

Trump, inoltre, con Fox ha messo in dubbio anche le ultime volontà di Ginsburg, la quale prima di morire aveva lasciato scritto alla nipote che il suo «più fervente desiderio è di non essere rimpiazzata prima che si insedi un nuovo presidente». «Non so se lo ha detto o se è stato scritto da Adam Schiff o da Nancy Pelosi», ha detto riferendosi al presidente della commissione intelligence e alla speaker della Camera.

«Sarei più incline per la seconda opzione, questa cosa è venuta fuori dal nulla, sembra un'operazione di Schumer», (il leader della minoranza dem in Senato) «o forse della Pelosi o del losco Schiff», ha proseguito: «Forse lo ha detto, forse non l'ha detto».

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