Comune di Genova scandaloso: premi ai tecnici della sicurezza

L'ex senatore Pdl, Enrico Musso denuncia: "Quattro dirigenti hanno incassato 40 mila euro di bonus per il lavoro in difesa dell'ambiente"

Comune di Genova scandaloso: premi ai tecnici della sicurezza

Lo scandalo è tutto on-line, verificabile da chiunque abbia accesso a internet. I documenti si trovano sul sito del comune di Genova. Occorre un po' di pazienza e l'abilità di Enrico Musso, ex senatore del Pdl (eletto come indipendente), docente universitario di economia dei trasporti e consigliere comunale di opposizione: era l'avversario di Marco Doria al ballottaggio per l'elezione del sindaco nel 2012.

Musso ha incrociato due tabelle che Palazzo Tursi ha pubblicato separatamente (con tanti saluti alla declamata trasparenza amministrativa): i premi di produttività, chiamati in burocratese «retribuzione di risultato», e gli obiettivi del Piano esecutivo di gestione.

L'esito è, appunto, uno scandalo. Quattro dirigenti hanno incassato ricchi bonus legati a obiettivi che dovevano eliminare le conseguenze di un'eventuale alluvione. I premi vanno da un massimo di 17.614,53 euro a un minimo di 6.131,27 euro lordi. Le voci per le quali sono stati incassati i premi comprendono la mitigazione del rischio degli edifici ubicati nelle aree a maggior rischio idrogeologico, il monitoraggio del territorio, appalti per opere pubbliche, il drenaggio urbano, lo scolmatore del torrente Bisagno, l'adeguamento idraulico del torrente Chiaravagna, riassetto idrogeologico, eccetera.

Musso è di poche parole: «Delle due l'una. O sono stati distribuiti premi a pioggia senza che gli obiettivi siano stati raggiunti, e sarebbe gravissimo. Oppure chi ha fissato gli obiettivi è un incompetente e dovrebbe trarne le conseguenze».

Nel primo caso, il comune ha creato un sistema per premiare a pioggia i dirigenti già lautamente retribuiti: sospetto molto forte, dato che soltanto uno tra i dirigenti del comune non è stato premiato. I capisettore di Palazzo Tursi sono tutti dei fenomeni. Il funzionario che ha incassato un premio da 17.614 euro percepisce un lordo annuo di 124mila.

Ma nell'altro caso, la responsabilità ricade direttamente in capo al sindaco che ha fissato all'amministrazione obiettivi inadeguati alla drammatica situazione idrogeologica del territorio, come dimostra lo stato in cui versa la città dopo l'ennesima alluvione. E il sindaco dovrebbe comportarsi come chi l'ha preceduto, cioè Marta Vincenzi, costretta alle dimissioni dopo il disastro del 2011.

Laura Petacchi, dirigente area tecnica, ha avuto 17.614,53 euro di premio legati, tra l'altro, a «sovrintendere e coordinare i processi connessi all'attuazione di opere infrastrutturali strategiche, alla pianificazione e messa in sicurezza del territorio».

Stefano Pinasco, dirigente manutenzione infrastrutture e verde, per 9.405,44 euro (lordo annuo complessivo di 109.558,76 euro) doveva occuparsi di «scolmatore Bisagno e Chiaravagna e interventi di adeguamenti idraulici».

Enrico Vincenzi, dirigente settore opere idraulico-sanitarie, incaricato di «monitoraggio territorio, appalti idro, drenaggio urbano», ha incassato 6.131,27 euro (lordo annuo 79.811,17 euro).

Infine Monica Bocchiardo, dirigente del settore che comprende i servizi territoriali e la Protezione civile, aveva come obiettivo la «mitigazione del rischio per gli edifici ubicati nelle aree di maggior rischio idrogeologico, sviluppo e promozione della conoscenza delle attività di Protezione civile»: retribuzione annua di 93.886,75 che comprende un premio di risultato pari a 7.171,74 euro.

Proprio Monica Bocchiardo si è difesa a SkyTg24 .

«Non posso conseguire un premio per fermare l'acqua con le mani»: testuale. «Il mio obiettivo era mitigare il rischio ed è quello che ho fatto. Sono certa che con il nuovo sistema informativo che abbiamo messo in piedi le cose andranno meglio».

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