Oltre mille i contagi e otto nuovi decessi registrati ieri. I numeri dell'epidemia purtroppo salgono e dalla regioni più colpite, in particolare dalla Lombardia, arriva una richiesta d'aiuto. Mancano i presidi sanitari come le mascherine ma non solo. I medici in prima linea non bastano e si ammalano: occorre altro personale sia medico sia infermieristico. L'assessore alla sanità lombardo Giulio Gallera chiede di poter richiamare al lavoro anche i pensionati mentre si profila l'ipotesi di individuare una struttura ad hoc dedicata esclusivamente ai ricoveri per coronavirus. In sofferenza in particolare l'ospedale di Cremona dove in terapia intensiva sono ricoverate anche persone giovani.
L'aggiornamento dei numeri: 18.500 i tamponi eseguiti per verificare la positività al coronavirus. In totale sono 1.128 gli italiani contagiati, la metà sono in isolamento domiciliare. Dentro questo numero fornito dal ministero della Salute ci sono anche il totale dei decessi, 29 e i 50 che invece fortunatamente sono guariti.
I decessi sono saliti a 23 in Lombardia, 2 in Veneto e 4 in Emilia-Romagna. Il podio dei contagi tocca alla Lombardia con 615, ovvero oltre la metà del totale; poi il Veneto con 191; l'Emilia-Romagna 217; Piemonte 11; Liguria 42; Marche 11; Toscana 11; Sicilia 4; Lazio 6; Campania 13; Puglia 3; Bolzano 1; Abruzzo 2; Calabria 1. Le persone in terapia intensiva sono salite a 105 e dunque rappresentano il 10 per cento dei casi mentre i ricoverati sono 401 quindi il 38 per cento del totale.
E sono questi i numeri a preoccupare di più perché anche se la maggioranza dei contagiati non ha sintomi gravi più persone si infettano più salirà anche il numero delle persone che avranno bisogno di ricoveri generici o in reparti attrezzati per terapia intensiva e rianimazione. Il rischio che il sistema si saturi e collassi è concreto. Si potrebbe profilare l'ipotesi che di qui a qualche giorno le regioni più colpite abbiano bisogno di chiedere posti letto a quelle dove i contagi sono contenuti.
Gallera ha anche annunciato che da martedì si attiverà Baggio, l'ex ospedale militare, per i pazienti guariti ma ancora positivi in attesa che si negativizzino.
Purtroppo il puzzle del Covid-19 non è ancora completo. Per gli scienziati il processo di ricostruzione del suo identikit fondamentale per mettere a punto un vaccino o una terapia è un pò come un viaggio sulle montagne russe. Si sale con le buone notizie: la bassa letalità, le guarigioni. Ma poi si precipita in basso con le cattive: il tasso di contagio molto alto, la velocità di trasmissione. E ora anche la conferma che il Sars-CoV-2 è recidivo, può tornare dopo due casi registrati di recidiva: uno in Giappone e uno ieri in Corea del sud. «Questo ci rende la vita un po' più complicata», ammette Walter Ricciardi, che fa parte dell'Executive board dell'Organizzazione mondiale della Sanità, perché significa che il virus «è sì meno letale della Sars ma più contagioso e più persistente».
Una buona notizia arriva dall'ospedale Sacco di Milano che è riuscito a isolare il ceppo italiano del coronavirus. Una svolta importante visto che si tratta di una versione del coronavirus «autoctona» che è in qualche modo differente da quella isolata dai due pazienti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma, che arrivava direttamente da Wuhan.
L'unica via per arginare l'epidemia è contenere il contagi. Tra le misure anche quella dei controlli nelle carceri.
Sono state messe a disposizione degli istituti penitenziari della Lombardia venti tensostrutture per gli istituti penitenziari della Lombardia. Saranno montate all'ingresso degli istituti allo scopo di permettere i controlli sui detenuti in ingresso e su quelli in stato di detenzione.
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