Coronavirus

Conte non chiude le scuole: "Affidiamoci a chi è esperto"

Il premier bacchetta i governatori leghisti: «Non servono misure extra». Zaia insiste: «Sono i genitori a chiederlo»

Conte non chiude le scuole: "Affidiamoci a chi è esperto"

Il giorno dopo sono ancora polemiche in Italia. Il coronavirus divide, fanno discutere le scelte di lasciare a casa da scuola i bambini cinesi presi da alcuni governatori. Ieri è intervenuto Conte, «Alcuni dossier non possono avere colore politico. Dobbiamo fidarci delle autorità scolastiche e sanitarie. Invito i governatori del Nord a fidarsi di chi ha specifiche competenze». Il giorno dopo la richiesta dei quattro governatori di impedire l'accesso a scuola per i bambini che tornano dalla Cina arriva netta la risposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «In Italia abbiamo portato avanti la linea più prudente», ricorda il premier sottolineando le misure prese dall'Italia per fronteggiare il coronavirus, «ora però le esagerazioni ci fanno male. C'è un criterio di adeguatezza delle misure, se si va oltre si fa un danno agli italiani. Mi è stato richiesta anche la sospensione del Trattato di Schengen, non ci sono le condizioni». Il presidente del Consiglio poi avverte: «Noi ci siamo già attrezzati per far rientrare i cittadini che sono in Cina, in particolare quelli che risiedono a Wuhan e nella provincia dell'Hubei, che sono stati riportati in Italia dall'Aeronautica Militare. Le altre precauzioni ci manteniamo flessibili per perseguirle e realizzarle. Ma al momento le misure di cautela e precauzione adottate dall'Italia rimangono assolutamente elevate e non c'è motivo di adottare ulteriori misure».

Il messaggio dunque è chiaro: nessuno strumentalizzi. Sarà costituita una task force con i ministri competenti per valutare l'impatto economico di eventuali misure di protezione. Non sembra d'accordo Matteo Salvini che dice: «Quando c'è di mezzo la salute dei cittadini possono avere 10 o 80 anni, ma mi sembrano cautele assolutamente ovvie».

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha spiegato, in collegamento perchè quattro regioni del Nord (tra cui la sua) hanno chiesto almeno 14 giorni di «isolamento» per gli alunni delle scuole provenienti dalla Cina. «Il tema ci viene posto dalle famiglie e il quesito che abbiamo posto al ministero è: il bimbo che arriva dalle zone infette della Cina, cinese o italiano che sia, se asintomatico può entrare tranquillamente a scuola? Che certezza abbiamo che questo studente possa non sviluppare più tardi la malattia? Nessuna», ha spiegato Zaia. «Se l'Istituto superiore di Sanità e il governo dicono che non c'è problema siamo tutti felici, altrimenti potremo dire che abbiamo posto la questione».

Intanto ieri mattina il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un protocollo anti fake news. Con il social network Twitter da oggi indirizzerà ogni ricerca e hashtag sul tema al Ministero con l'obiettivo di avere una comunicazione corretta e tempestiva, per sfatare i falsi miti sul virus. Nel corso delle ultime 4 settimane su Twitter sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sul tema. Un trend che sembra destinato a non arrestarsi. Ecco perché il social network lancia un'iniziativa contro la disinformazione, per fare emergere contenuti sempre corretti e attendibili e promuovere un engagement costruttivo su quello che è un tema ancora in via di sviluppo. Un'iniziativa introdotta in numerosi paesi in Europa e nel resto del mondo, e da oggi attiva anche in Italia, in collaborazione con il ministero della Salute. «Siamo al lavoro ogni giorno sul coronavirus - commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza - anche per offrire notizie accurate e tempestive ai cittadini.

Da oggi lo facciamo anche in collaborazione con Twitter».

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