Milano - «Il fine pena è ancora lontano ed è meglio per Corona ricominciare su nuove basi il suo percorso». Tradotte, le ultime righe del giudice Simone Luerti suonano come una pietra tombale sulla nuova vita di Fabrizio Corona: sconti la sua pena in carcere come fanno tutti. I tentativi, le pazienze, le aperture di credito, le indulgenze financo eccessive che avevano permesso all'ex re dei paparazzi di uscire di galera, si devono arrendere davanti all'incontenibile, quasi diabolica incapacità di Corona di accettare le regole del gioco. Basta, fine dell'affidamento fittizio a una comunità di recupero dove peraltro lo si era visto quasi mai. Torna in carcere. E ci resterà per un pezzo.
La polizia lo preleva a casa ieri mattina. Una manciata di ore prima era in onda, sulla 7, maglione a righe, in veste di inviato di Non è l'arena, a lanciare una nuova sensazionale pista sulla morte di Imane Fadil: si sarebbe avvelenata per richiamare l'attenzione su di sè, per fare pubblicità al suo libro, perché, come diceva un intervistato da Corona, «quando i giornali non ti cagano più sei finito». E chissà quanto si parlasse delle povera Imane, e quanto invece di lui, di Corona, della sua incapacità di stare lontano dai riflettori, nel bene e - soprattutto - nel male.
La possibilità di scontare la pena con un percorso terapeutico viene in genere concessa con cautela, solo a tossicomani conclamati e disposti a rispettare regole precise: Corona non rispondeva a nessuno dei requisiti ma per anni gli è stata lasciata la briglia lunga, nella legittima speranza che servisse a qualcosa. Violazione dopo violazione, l'ex di Belen ha invece costruito da solo il proprio rientro in carcere. Il provvedimento di sospensione dell'affidamento è firmato dal giudice Luerti sulla base di una lunga serie di sgarri: compreso l'ultimo e più mediaticamente invasivo, la rivelazione indiretta all'Isola dei famosi del presunto tradimento del «naufrago» Riccardo Fogli. Una scena di rara violenza verbale, che il giudice ritiene ora «non congrua» con un percorso di rivisitazione critica.
Certo, c'è un che di surreale di un percorso giudiziario che si deve muovere anche sulla analisi delle trasmissioni televisive, dei social, delle serate in discoteca: ma questo è il lavoro di Corona, e proprio in considerazione della sua particolarità sono stati permessi a Fabrizio comportamenti che avrebbero riportati seduta state in cella chiunque: come gli insulti a un magistrato, o le gite fuori porta non autorizzate. A colmare la misura avevano contribuito il litigio quasi isterico, indiretta tv con Ilary Blasi, anche lì su un presunto tradimento; e la improbabile aggressione subita nel boschetto della droga di Rogoredo, dove Corona si era recato per una inchiesta, e la seconda volta un suo collaboratore era lì con una pistola rubata a Napoli.
Alla fine la corda della pazienza, benché lunga,
si è spezzata. Da ieri Corona è di nuovo a San Vittore, dove l'ultima volta gli avevano rotto i denti a pugni. Se non riuscirà a convincere un'altra volta i giudici di essere cambiato, ci resterà fino al giugno del 2022.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.