Coronavirus, il decalogo

Non esistono farmaci contro il virus, lavarsi spesso le mani può aiutare. Così come le mascherine. In caso di sintomi sospetti o di contatti con persone tornate dalla Cina chiamare il 112 o il numero verde 1500

Coronavirus, il decalogo

D'accordo, le istituzioni lo dicono in tutti i modi: niente panico. Ma la corsa alle mascherine in farmacia, soprattutto in Lombardia, stavolta non si può proprio definire una psicosi irrazionale. E se sono gli stessi virologi a dire che la questione non va presa con leggerezza, bisogna saper esattamente come comportarsi. Usando la testa.

IN FARMACIA

Non esistono farmaci, né vaccini utili a prevenire il virus. Gli antinfluenzali in commercio non servono a nulla e tanto meno gli antibiotici (efficaci contro i batteri e non contro i virus). Quindi gli unici acquisti utili in farmacia sono le mascherine, per ridurre le possibilità di contagio e utili se si deve assistere una persona malata, e le boccette o le salviette di soluzioni per disinfettare le mani quando non si ha a disposizione un lavandino. Il lavaggio frequente può essere utile ad abbattere la circolazione dei microrganismi. Ma anche in questo caso c'è un galateo da rispettare: sotto l'acqua corrente, con le mani insaponate, bisogna restare almeno 20 secondi. Se invece si usa un disinfettante, è bene verificare che abbia una soluzione alcolica al 60%.

SINTOMI SOSPETTI

Queste sono settimane di grande confusione poiché in circolazione ci sono vari ceppi di influenze stagionali: alcuni pazienti presentano solo febbre alta e prolungata per giorni, altri hanno forme gastro intestinali e altri ancora presentano complicazioni alle vie respiratorie. Ma quando è il caso di preoccuparsi? Il ministero della Salute si raccomanda di chiedere aiuto ai primi sintomi di bronchite o polmonite ma di non andare in pronto soccorso per nessuna ragione. Meglio chiamare il 112 o il numero 1500, messo a disposizione delle persone che hanno avuto contatti con le persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni e presentano febbre, tosse, dolori muscolari e difficoltà a respirare. Un'equipe di medici e sanitari arriverà direttamente a casa del paziente ed effettuerà i test.

Le uniche armi che, al momento, abbiamo per combattere il coronavirus sono la diagnosi precoce e la prevenzione, stando attenti a ridurre il più possibile i contatti con i soggetti a rischio, per tutelare noi stessi e gli altri. L'ideale è mantenersi almeno a un metro di distanza dalle persone che tossiscono o hanno la febbre.

PICCOLI GESTI

Sembra una sciocchezza, ma può essere utile anche evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca. Le mani possono essere state a contatto con superfici contaminate dal virus, anche se pare sopravviva per poco, e trasmetterlo all'organismo. Quando si starnutisce è bene coprirsi la bocca con l'avanbraccio (e non con le mani) oppure con fazzolettini usa e getta. Vengono addirittura consigliati cestini con il coperchio per gettare i fazzoletti ed isolarli ulteriormente da altri contatti. Il ministero non lo dice ufficialmente, ma, in attesa di saperne di più, è intelligente rispettare i consigli a stare in casa nelle zone più a rischio seguendo i suggerimenti della Regione.

PULIZIA

I disinfettanti chimici in grado di uccidere il coronavirus sono tutti a base di candeggina, cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio. È bene utilizzarli sia per pulire le superfici di casa, sia per disinfettare la scrivania dell'ufficio o il volante dell'auto.

FALSI MITI

Se è vero che bisogna stare attenti al contatto ravvicinato «da metropolitana», è altrettanto vero che non è il caso di entrare nel panico se si riceve un pacco dalla Cina o dalla Corea. In quel caso non esiste alcun rischio di contrarre la malattia perché il virus non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici.

Quindi non servono disinfettanti o precauzioni.

Ora che il virus è più vicino a noi, è anche il caso di ricordare che cani e gatti non possono in alcun modo rappresentare un veicolo di contagio e non possono essere infettati.

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