Da Forza Italia parte l'ultimo appello alla pace Ma Fitto strappa ancora

Santanchè e Matteoli al lavoro per ricucire: "Basta liti interne incomprensibili agli elettori". L'invito però cade nel vuoto, il ribelle: "Attorno al Cavaliere cupo bunker". Vitali pronto a correre

Da Forza Italia parte l'ultimo appello alla pace Ma Fitto strappa ancora

Roma - Rompere il muro dei personalismi e invertire la logica del tutti contro tutti. Forza Italia prova ad aprire una riflessione interna e ragionare su una via d'uscita dalla deriva a cui il «correntismo» sembra averla condannata.

È Daniela Santanchè a lanciare un segnale e invitare tutti a fermarsi e ripartire, nei giorni caldi del braccio di ferro con i fittiani sulla questione delle liste pugliesi. «Lancio un appello, accorato e sincero, al mio movimento politico. Ha ragione Berlusconi: non è il momento dei tatticismi, dei personalismi e delle rivendicazioni», dice la parlamentare di Forza Italia. «È il momento di un'importante campagna elettorale. I cittadini non capiscono le nostre liti interne e non capiscono le motivazioni. Capiscono invece sulla loro pelle il grande bluff del governo Renzi, i tanti annunci e zero fatti. Perché la loro qualità di vita sta peggiorando di giorno in giorno. Rimbocchiamoci le maniche, facciamo uniti questa campagna elettorale. Discutiamo su contenuti e programmi. Tutto il resto lasciamolo al Pd e godiamoci lo spettacolo delle loro lotte intestine».

Un altro mattone prova a metterlo Altero Matteoli che continua a portare avanti una mediazione per scongiurare lo strappo pugliese. «Non considero affatto Raffaele Fitto fuori dal partito e sono convinto ci sia ancora spazio per una mediazione. Il primo passo è mettersi seduti attorno a un tavolo a ricercare una soluzione». Lo stesso Luigi Vitali, commissario di Fi in Puglia, raccoglie una proposta proveniente da Massimo Cassano di Ncd. «Accolgo con piacere e faccio mio l'appello rivolto a Francesco Schittulli da Cassano, affinché subito dopo le feste pasquali sia convocato un tavolo di confronto di tutto il centrodestra pugliese. Un tavolo al quale Forza Italia parteciperà senza indugi».

Naturalmente per alimentare queste scintille di pace bisognerà entrare nel merito della questione liste. E qui vengono le spine perché Fitto non sembra affatto disposto a rinunciare a candidare i suoi consiglieri regionali uscenti. In mattinata in un'intervista lancia un affondo contro la tolda di comando del partito di piazza San Lorenzo in Lucina. «C'è ormai un cupo bunker costruito intorno a Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e, peggio ancora, sulla linea politica». Poi nel pomeriggio al Giornale dice la sua sul braccio di ferro pugliese: «C'è un dato politico: alle Regionali si vota con le preferenze, va avanti chi prende più voti. Non si tratta di escludere qualcuno, ma far correre chi ha forza e radicamento. Le mie critiche sono alla linea politica e all'organizzazione, non contro Berlusconi». Fitto, insomma, appare intenzionato a tirare dritto. E Schittulli, il candidato governatore, non intende presentarsi come mediatore tra le diverse anime. Tanto che in serata respinge la possibilità di riaprire il tavolo della trattativa. «Ringrazio Ncd per la proposta proveniente da Cassano. Tuttavia ritengo che in questo momento convocare un tavolo tecnico costituisca un'ulteriore perdita di tempo e non c'è un solo minuto da perdere». Giovanni Toti prova a richiamare tutti alla ragionevolezza. «Non ci sono fittiani o totiani, ci sono berlusconiani. Chi sta in Forza Italia crede nel presidente Berlusconi.

Schittulli faccia la sua parte come presidente e mandiamo a casa la sinistra». Sullo sfondo, però, Vitali inizia a ragionare su una sua candidatura. «Se sarò costretto, non mi tirerò indietro. Io sono un soldato e, quindi, a disposizione».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica