L'Europa comincia ad assumere le sembianze di una grande zona rossa. Da Londra a Parigi, da Berlino a Praga, le cancellerie di mezzo continente si preparano a una settimana di emergenza. In Francia, secondo focolaio di contaminazione europeo con 130 contagi da Covid-19, il governo decreta l'annullamento di tutti eventi pubblici da oltre 5 mila persone: rimandata la mezza maratona in programma ieri a Parigi (40 mila partecipanti) e Louvre respinge i turisti. Sempre nella capitale francese, smantellato in anticipo di 24 ore il Salone dell'Agricoltura: erano attesi almeno 6 mila visitatori, invece la coda di camion ieri era in uscita.
Anche la Chiesa si muove Oltralpe. La cattedrale di Rennes dà consegne di comportamento e il Coronavirus entra nei sermoni: «Chiediamo esemplarità ai cittadini nel rispettare le prescrizioni precauzionali». Comunione soltanto nelle mani e strette di mano vietate, proibizione assoluta di immergere le dita nelle acquasantiere e segno di pace vietato dall'arcivescovo di Parigi. Se la Francia affronta le conseguenze dell'epidemia pensando anche a misure straordinarie per il comparto turistico - a Mont Saint-Michel e in altre località piovono cancellazioni - a Parigi è polemica per l'inattesa chiusura del museo più visitato al mondo. Senza preavviso, ieri il Louvre ha lasciato fuori quasi 6mila persone in fila. Con un doppio voto unanime, i 300 dipendenti ottengono la decisione shock: chiuso. Nessuno entra fino a nuovo ordine. Motivo? Il diritto di astenersi dal lavoro visto «l'alto rischio di contagio».
Nel bel mezzo della diffusione dell'epidemia Oltralpe, con 2 ospedali in quarantena, c'è poi chi avanza dubbi sulle elezioni comunali alle porte. Irremovibile il premier Edouard Philippe: «Le date restano, si vota il 15 e il 22 marzo». Nel caso più estremo, candidati in quarantena. Hélène Burgat, sindaco di Mondeville, è costretta in casa da lunedì dopo il ritorno da Venezia. Un sindaco dell'Alta Savoia, focolaio di Covid-19, si scatena su Facebook e diventa virale il suo video in cui indossa la mascherina: «Vi prego, non salutatevi con i baci», chiede Francois Daviet. La campagna elettorale francese trasloca su FaceTime e dirette streaming, e pure alcune celebrazioni religiose potrebbero far la stessa fine. A Roma, da ieri è chiusa San Luigi dei francesi su scelta dell'ambasciata perché un sacerdote transalpino, rientrato in Francia in auto passando dalla Lombardia a metà febbraio, è contagiato e ora ricoverato a Parigi. San Luigi è la prima chiesa romana a essere sigillata «fino a nuovo ordine» per Coronavirus, ma non la sola. Niente messa neppure a Sant'Ivo dei Bretoni. In Svizzera, università sigillate, due classi di un liceo in quarantena e bando sugli eventi con più di mille persone. Panico anche in Belgio: 2 casi dopo oltre 400 test effettuati e farmacie svuotate di gel disinfettanti e mascherine. Anversa, colpita direttamente, è in fermento: l'aeroporto di Charleroi, dov'è transitato un lussemburghese risultato positivo, ha disposto controlli sul personale. Casi pure nei Paesi bassi.
Il primo contagiato a Londra, scoperto ieri, ha scatenato assalti ai supermercati. Per far fronte al Covid-19 in una Gran Bretagna che conta già 35 infetti il governo ipotizza l'emergenza sanitaria e perfino la «chiusura» delle città come in Cina per le zone più colpite, annuncia il segretario alla Salute Matt Hancock: «Per far fronte al peggiore degli scenari, non escludiamo nulla», dice preannunciando lo stop agli eventi, chiusura scuole e pratiche per dissuadere dall'uso di mezzi pubblici, oltre a richiamare in servizio medici in pensione. Primi 3 contagi anche in Repubblica ceca: cittadini rientrati dall'Italia non collegati tra loro.
Due nell'ospedale Bulovka a Praga, il terzo a Usti nad Labem. Test inviati in Germania, che a sua volta si prepara a una settimana emergenziale contando già 129 casi a macchia di leopardo in 9 Lander. Erano 66 solo il giorno prima.
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