Giunta spaccata su Azzollini Ma un ricorso può salvarlo

Il senatore Ncd ha chiesto la revoca dell'arresto. Stefàno: se il Riesame accetta ci fermiamo L'audizione non scioglie i dubbi sul «fumus persecutionis» dei pm. Buemi: «Ispettori a Trani»

Di certo, allo stato degli atti, non c'è fumus per il senatore Pd ed ex magistrato Felice Casson, che difende il provvedimento tranese («Per me l'ordinanza è fatta bene, è lineare e corretta, in questo momento il fumus non c'è»), mentre l'opposizione è di tutt'altro parere. Di «richiesta estremamente lacunosa» parla per esempio l'azzurro Lucio Malan, che osserva come nel provvedimento «c'è scritto che Azzollini non ha mai intascato niente ma vi sarebbe il vantaggio di un'acquisizione di consensi elettorali: un dovere per chi fa bene il proprio lavoro». E insomma, per Malan, «se non vogliamo parlare di fumus persecutionis non si può che parlare di insensatezza», viste le «cose pretestuose che non dovrebbero essere presenti in un fascicolo giudiziario» e che vi sarebbero state riversate.

Il compagno di partito di Azzollini Carlo Giovanardi, invece, rispolvera la volgarissima frase - riferita de relato da un testimone: «Da oggi comando io sennò vi piscio in bocca» - che il senatore avrebbe rivolto alle suore per affermare il proprio «dominio», sostenendo che «Antonio Azzollini è vittima di una frase che è stata totalmente inventata da qualcuno che stava fuori della porta». Anche Andrea Augello, sempre di Ncd, attacca la procura e difende il presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama. «Non ci sono assolutamente dubbi che ci troviamo davanti ad un provvedimento non motivato», spiega Augello, ipotizzando un « fumus soggettivo» e «il dubbio che», per la prima volta, «ci sia un accanimento verso una persona».

Di «debole richiesta di arresto» parla il senatore socialista Enrico Buemi, che ipotizza un «pregiudizio» contro Azzollini e invoca un intervento immediato del Guardasigilli sulla procura pugliese: «A Trani - attacca Buemi - ci vuole un'ispezione del ministero della Giustizia. Chiedo in questa sede pubblica a Orlando di mandare gli ispettori per verificare il comportamento di pezzi di Stato che procedono secondo obiettivi non istituzionali». Per Buemi, che avrebbe voluto una audizione pubblica, dalla vicenda più che Azzollini, infatti, «è lo Stato rappresentato dai giudici di Trani che esce distrutto».

Sul fronte Pd, più prudente del collega Casson è la senatrice Stefania Pezzopane, secondo la quale c'è «bisogno di un ulteriore approfondimento per vedere se c'è stato fumus persecutionis» per poi «valutare con serenità» al di fuori da «posizioni politiche di

partito» una vicenda «incresciosa e con aspetti trash inaccettabili». Intanto oggi Azzollini presenterà ricorso al Riesame. Se la richiesta di arresto venisse revocata, ha confermato Stefano, «è chiaro che la giunta si fermerà».

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