Cronache

Gkn, a Firenze si sciopera. E Landini invita a mobilitarsi

Migliaia di lavoratori ieri mattina si sono riuniti piazza Santa Croce a Firenze contro la chiusura dello stabilimento Gkn e il licenziamento dei suoi 422 dipendenti

Gkn, a Firenze si sciopera. E Landini invita a mobilitarsi

Migliaia di lavoratori ieri mattina si sono riuniti piazza Santa Croce a Firenze contro la chiusura dello stabilimento Gkn e il licenziamento dei suoi 422 dipendenti. La manifestazione è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con lo sciopero territoriale di 4 ore (dalle 9 alle 13) indetto per protestare contro la decisione della multinazionale. I protagonisti di questa iniziativa sono stati 150 dipendenti Gkn, accompagnati da uno striscione con la scritta «Insorgiamo».

E che il livello dello scontro si stia alzando lo ha lasciato intendere anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini (in foto). «Credo che dobbiamo pensare che con la ripresa nel mese di settembre dobbiamo rilanciare un momento di discussione nel Paese, a partire da luoghi di lavoro, con maggiore forza di quello che siamo riusciti a fare fino ad ora», ha sottolineato nel corso di un convegno a Milano senza specificare che tipo di iniziativa intenda organizzare, ma accennando a una «grande fase di ascolto, di proposta ma allo stesso tempo di mettere in campo una serie di iniziative e di mobilitazione» a sostegno delle riforme e degli investimenti del Pnrr.

D'altronde, la Fiom-Cgil sta preparando una serie di scioperi locali in segno di protesta per alcune vertenze. A Brescia è previsto uno sciopero per la Timken, che ha annunciato il licenziamento di 106 lavoratori, mentre oggi è previsto lo sciopero di 4 ore territoriale dei metalmeccanici di tutta la Brianza per sostenere la vertenza della Gianetti Ruote di Monza (152 lavoratori licenziati). E sempre oggi è in programma lo sciopero di 8 ore dei lavoratori di Acciaierie D'Italia (ex Ilva). Giovedì 22 luglio sarà la volta della vertenza Whirlpool con uno sciopero di 8 ore di tutto il gruppo, con manifestazione nazionale a Roma al ministero dello Sviluppo. E sempre a Taranto sta scoppiando un'altra emergenza dopo quella del siderurgico.

Cemitaly, del gruppo Italcementi, vuole dismettere definitivamente lo stabilimento tarantino ex Cementir con i suoi 52 dipendenti.

Commenti