Coronavirus

"Incontri tra amici a distanza". Quella 'falla' nel nuovo decreto

L'ultimo decreto del governo vieta gli "assembramenti", ma permette le visite a casa di amici senza limitazioni di persone. Vanno mantenute, però, le misure di distanziamento e le mascherine

"Incontri tra amici a distanza". Quella 'falla' nel nuovo decreto

"È vietato l'assembramento di persone". È quanto stabilito dall'ultimo decreto approvato dal governo, per dare inzio al secondo step della fase due, che prevede la riapertura delle attività commerciali e maggior "libertà" negli spostamenti all'interno della propria regione. Niente incontri a gruppi quindi. Ma Giuseppe Conte ha precisato che dal 18 maggio "riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici''.

Nel nuovo decreto, che entrerà in vigore a partire da domani, 18 maggio, resta fermo il dieveto di "assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico". Ma, ha spiegato il presidente del Consiglio, da lunedì "riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici", nelle case e nei luoghi privati. In questo caso, però, non sono state precisate regole sulla quantità di persone che possono riunirsi in una casa. La valutazione, in questo caso, viene affidato al buonsenso e alla responsabilità dei singoli cittadini.

Vengono, però, raccomandati il mantenimento della distanza sociale, necessaria ad evitare il contagio e l'utilizzo della mascherina. Gli amici, cioò, dovranno rimanere separati di almeno un metro e, in caso di impossibilità a mantenere la distanza minima, dovranno indossare la mascherina: "In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e la mascherina è obbligatoria in specifici luoghi", ha spiegato Conte.

Mantenere sotto controllo la situazione nei territori e assicurare lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali sarà compito delle Regioni, che monitoreranno la curva epidemiologica quotidianamente.

In base a questi dati, comunicati al Ministero della salute, all'Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico, si potranno prendere in considerazione eventuali modifiche alle misure che regolano la riapertura.

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