TriesteL'obiettivo era raggiungere il Califfato in Siria «per vivere secondo la legge islamica, al servizio della causa e sposare un mujahed». Lo ha spiegato agli investigatori una ragazzina francese fermata a Trieste, una ventina di giorni fa. Peccato che fosse minorenne e in fuga grazie a un preciso piano suggerito via internet dagli adepti della guerra santa. «Era curata e con del trucco quando è stata fermata sul pullman proveniente dalla Francia e diretto a Bucarest», spiega al Giornale Luca Carocci, dirigente della Digos a Trieste. Niente velo per non farsi notare, ma una volta scoperta l'ha indossato durante le deposizioni. I 18 anni li avrebbe compiuti a dicembre, ma da marzo si era avventurata in rete cercando contatti per raggiungere «il vero Islam». I seguaci dello Stato islamico lanciano continui appelli in rete per raggiungere il Califfato. Dall'Inghilterra, l'Austria, gli Stati Uniti e la Francia sono partite o hanno cercato di farlo decine di minorenni.
La ragazzina francese ci aveva già provato tentando di imbarcarsi su un aereo diretto in Turchia, ma era stata bloccata non avendo la maggiore età. Via skype era in contatto con i mujaheddin in Siria, compreso uno partito dalla Francia per aderire allo Stato islamico. «Le avevano addirittura inviato la foto di un miliziano, giovane e armato, presentandolo come futuro sposo», spiega il responsabile della Digos, che assieme alla polizia di frontiera di Trieste ha intercettato la lady Jihad minorenne. Dopo il primo tentativo fallito i mujhaheddin in Siria le hanno pianificato il viaggio indicandole i costi dei biglietti, le tappe e i contatti. Quasi dei tour operator del terrore. Ma non solo. «Le dicevano di non mollare, che la sua scelta era importante per la causa», fa notare il capo della Digos di Trieste.
Alla fine la minorenne è partita dal sud della Francia in pullman diretta a Bucarest passando i primi di giugno a Trieste, dove l'hanno intercettata. Nella capitale della Romania aveva un contatto sul posto per proseguire verso la Turchia e alla fine raggiungere clandestinamente la Siria. «Evidentemente a Bucarest chi l'ha attirata ha degli appoggi per le ulteriori tappe del viaggio», osserva Carocci. Una cellula che ha trovato nuove rotte rispetto a quelle usuali dei volontari jihadisti attraverso l'ex Jugoslavia.
Il padre della ragazzina è di origine algerina separato dalla madre francese convertita all'Islam una ventina d'anni fa. A scuola l'aspirante jihadista era diligente, ma è stata conquistata dalle sirene dell'Islam estremo. Agli inquirenti ha ripetuto di voler raggiungere la sua gente, un mondo opposto a quello occidentale, «dove si vive secondo la legge di Allah». La famiglia è venuta a riprenderla a Trieste e la procura del capoluogo giuliano sta indagando.
Al momento non risulterebbero contatti in Italia, ma in collaborazione con i francesi si cerca di individuare la rete che dall'Europa alla Siria, via Bucarest, stava per arruolare una minorenne nei ranghi del Califfo. E soprattutto capire se è il primo e unico caso lungo questa «nuova» rotta o se ci sono collegamenti con le altre ragazzine europee convinte via internet a partire per la guerra santa.www.gliocchidellaguerra.it
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