Laila come Luana. Ancora una donna, ancora una mamma, ancora una lavoratrice. Sono passati solo tre mesi dalla morte della ventiduenne pistoiese, rimasta stritolata tra i rulli di un'azienda tessile a Prato, che già l'Italia si trova a piangere per un'altra figlia.
Laila El Harim, 41 anni, non era italiana, era di origine marocchina, ma qui viveva da vent'anni con la sua famiglia e un paio di mesi fa aveva iniziato a lavorare nell'azienda Bombonette, che si occupa di packaging e lavorazione della carta, in via di Panaria, a Camposanto, provincia di Modena. Ieri la quarantenne, mamma di una bambina di quattro anni, ha perso la vita dopo essere rimasta incastrata in una fustellatrice, macchinario utilizzato per eseguire tagli e pieghe nella carta.
Laila abitava a Bastiglia, comune a 10 minuti di distanza da Camposanto, ed era uscita di casa salutando il compagno. Aveva iniziato il suo turno da poco quando è avvenuto il terribile incidente, sul quale gli investigatori dovranno fare luce. Sono stati i colleghi a dare l'allarme dopo le 8.30 quando si sono resi conto che la donna era rimasta incastrata. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Carpi, la Medicina del lavoro dell'Ausl e il personale del 118, ma purtroppo per lei non c'era più nulla da fare.
Sull'infortunio sono in corso indagini ed è già stato informato il magistrato di turno, che dovrà accertare cosa sia accaduto in quei drammatici minuti.
L'azienda specializzata in prodotti per il confezionamento di alimenti è stata fondata da un imprenditore modenese, che negli ultimi anni ha aumentato la produzione e ha aperto un secondo stabilimento poco distante.
L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha avviato un'indagine per determinare le cause e le responsabilità dell'accaduto in collaborazione con la Ausl e i carabinieri del Comando provinciale di Modena.
«Quanto accaduto riaccende i riflettori sulle morti bianche, che in questo drammatico 2021 fanno già segnare cifre record nel nostro paese» ha detto il sindaco di Bastiglia Grancesca Silvestri. Cordoglio è stato espresso anche dalla Cisl modenese. «Dobbiamo constatare che gli infortuni sul lavoro, purtroppo anche con esiti mortali, continuano ad accadere nonostante i nostri numerosi appelli dichiara Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro . Appena due mesi fa (il 4 giugno) abbiamo promosso una manifestazione nazionale per fermare le stragi nei luoghi di lavoro. Già i dati del primo trimestre 2021 avevano rivelato, con la ripresa economica, un aumento dell'11% degli infortuni mortali nel nostro Paese, dovuto anche al tentativo di recuperare la produzione persa durante il lockdown».
«È indispensabile rafforzare la formazione e cultura della sicurezza, ma anche l'azione di controllo e vigilanza - ha concluso -. A Modena non solo manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro sono pochi anche gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera che devono controllare circa 58 mila aziende modenesi con almeno un addetto».
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