La legge-spot sulla corruzione

La nuova legge contro la corruzione - che, tra l'altro, aggravandone la pena attraverso una normativa fortemente articolata e complessa, trasforma il falso in bilancio in un affare di Stato, perpetuando la cattiva inclinazione della nostra politica di trasformare in un affare pubblico rapporti (...)

(...) privati - manderà in galera più gente di quanto non abbia fatto la legislazione che l'ha preceduta. Ciò per la gioia soprattutto di chi crede che i problemi sociali, politici ed economici li debbano risolvere i carabinieri, ma senza aver eliminato le ragioni strutturali, ordinamentali dell'origine, e della diffusione, della corruzione. Sembra più uno spot pubblicitario che una riforma - secondo le abitudini del piazzista che ci governa, dal quale la borghesia di sinistra cui tanto piace, forse, non comprerebbe un'auto usata.

«L'inflazione normativa, peculiare dello Stato moderno, è dovuta a molti fattori come per esempio l'impulso di gruppi di pressione che mira a ottenere regimi di privilegio in deroga a quelli generali; il moltiplicarsi di centri di produzione normativa; una cultura comune a molti politici che vede nella produzione di nuove norme un risultato di per sé positivo, con scarsa attenzione poi alla loro attuazione pratica». «Riuscire a padroneggiare questi diversi argomenti richiede che il giurista, come anche chi esercita la professione, abbia una conoscenza diretta di un elevato numero di casi, leggi, regolamenti e prassi». Nell'America liberista, «tra il 1900 e il 1970, gli avvocati restarono costantemente attorno all'1,3 per mille della popolazione, un numero appena al di sotto di quello dei medici nello stesso periodo; tra il 1960 e il 1985, la popolazione crebbe del 30%, mentre il numero degli avvocati del 130%». Ma, se «la funzione del sistema giuridico è di sviluppare le formalità necessarie (come il flessibile istituto romano della stipulatio) per rendere più veloci e affidabili le transazioni»; se «quando il mondo diventa più complesso, paradossalmente le regole devono diventare più semplici», deve esserci qualcosa che, da noi, non funziona.

Il governo, dopo averne fatti mettere in galera un po', potrà farsi vanto di aver colpito i

corruttori e la corruzione non diminuirà o, addirittura, aumenterà. Così vanno le cose nell'Italia della rottamazione e delle riforme annunciate come fossero già fatte, ma che rimangono sulla carta...

piero.ostellino@ilgiornale.it

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