Coronavirus

Lombardia in attesa. Test in ordine sparso

Il governatore: "Riaprire? Decidiamo oggi". Esami sierologici al via, ma non tutti i laboratori sono pronti

Lombardia in attesa. Test in ordine sparso

«Domani mattina (cioè stamattina, ndr) ci sarà sia un incontro con il nostro comitato tecnico scientifico, che ci darà le valutazioni sanitarie, sia un incontro con il governo che ci chiarirà quali aperture intende fare il 18 maggio e quali sono le ulteriori linee di azione legate alle linee-guida, alcune delle quali ancora oggi non sono state emanate». Il governatore Fontana aspetta lumi sulla fase 2, ma avverte preoccupato: «I sindaci hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che ad oggi non ci siano ancora provvedimenti definitivi né da parte del governo né da parte dell'Inail». E mentre sulle riaperture si naviga a vista, in Lombardia i test sierologici partono a macchia di leopardo, con prezzi da mercato libero. Alcuni grandi laboratori di prelievo stanno ancora alla finestra. Auxologico: «No, non li facciamo». Centro diagnostico: «Più avanti, ma non sappiamo quando». Il centro medico Santagostino invece è partito. Accoglie gli ex Covid che prenotano on line e pagano (in anticipo) 35 euro a test (il prezzo più basso sul mercato). Oggi aprono anche moltissimi laboratori del gruppo Synlab. E qui si può scegliere: se fai solo le Igm, che rivelano anticorpi ancora con una probabile infezione in corso, spendi 40 euro. Se raddoppi e vuoi anche Igg spendi 70 euro e hai la risposta entro 48 ore.

Il gruppo Multimedica (San Giuseppe, Sesto San Giovanni, Limbiate e Castellanza) invece, ha già iniziato. «Ho fatto il test all'ospedale San Giuseppe racconta Lucia - E ieri mattina mi sono presentata alle 7.30. Ma c'era già coda». Lucia ha avuto il Covid. Si è ammalata, ha fatto 10 giorni di malattia, seguita a distanza dal medico di famiglia. Guarita (si fa per dire, senza febbre e sintomi), si è messa in quarantena per un mese intero e ancora aspetta la chiamata dell'Azienda territoriale sanitaria per il tampone. «Con il test mi rendo conto se ho gli anticorpi. Ma sicuramente dovrò fare anche il tampone». Ieri Lucia era in buona compagnia. Coda di circa un'ora, trascorsa con guanti, mascherina e distanziamento fisico dagli altri «infetti», poi la chiamata per il prelievo. Tra quattro giorno l'esito. Intanto ha pagato in anticipo 53 euro per il prelievo. I tempi di attesa nel pubblico sono ancora lunghi. E la gente è stufa di aspettare chiusa in casa. «Fino ad ora abbiamo fatti 8mila test sierologici gratuiti. Qualche Ats tarda un po' perché ne ha tanti in lista. Stiamo lavorando per aumentare la produzione dei tamponi e smaltire l'arretrato racconta l'assessore - Arriviamo a tutti. E il mio messaggio ai privati è chiaro: chi ha fatto il Covid a casa, deve stare in clinica silente per 15-20 giorni e poi è pronto per test e tampone. Gratuiti». Ma la gente freme e vuole sapere tutto. È vero che il tampone è l'unico sistema per capire se si è contagiosi o meno, ma dopo il sierologico che misura solo gli anticorpi, i laboratori possono procedere alla seconda diagnosi. Anche se il costo del tampone si aggira intorno ai 60 euro e con i due test si supera i cento euro.

Un'altra storia sono le aziende. A loro si è dedicato il gruppo sanitario San Donato, 17 strutture in Lombardia e due in Emilia, con l'intenzione, dicono ai vertici, di far ripartire il paese in sicurezza. E l'Ad dell' H San Raffaele-Resnati, Alberto Nughedu, ammette che c'è una richiesta enorme. «Il mio telefono è bollente. Ricevo chiamate da aziende piccole con 5 dipendenti e da quelle grandi con 5 mila addetti. La settimana prossima siamo pronti a partire». Tutti vogliono chiarezza dagli esperti per le procedure di rientro e per la sicurezza dei lavoratori. Con test e tamponi. La prevenzione e la diagnosi si fa in azienda. Dove arrivano infermieri e medici.

E Gallera sull'argomento è chiaro: «Chi vuole fare i test aziendali deve presentare il progetto ad Ats e deve occuparsi anche degli eventuali tamponi.

I risultati vanno segnalati alle autorità sanitarie del territorio».

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