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Lombardia verso l'arancione. Ecco la tassa sulle riaperture

Le Regioni: aiuti o alzeremo le imposte. Bonaccini: parrucchieri aperti in zona rossa. Ieri oltre 600 morti

Lombardia verso l'arancione. Ecco la tassa sulle riaperture

Il governo fa il braccino corto con le Regioni, così le riaperture possono trasformarsi in un pericoloso boomerang: un salasso per i cittadini. È in arrivo una stangata sulle riaperture. A lanciare l'allarme è l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, che ieri è stato in audizione alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato nell'ambito dell'esame del decreto sostegni. Caparini, che è coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, scopre la falla: «Nel decreto Sostegni è previsto solo un miliardo di ristoro per il complesso delle spese affrontate dalle Regioni sul fronte sanitario e di Protezione civile, capitolo che è invece ammontato a ben 1,7 miliardi. Se non si porrà mano a questo dislivello le Regioni per poter andare avanti saranno costrette ad adottare un aumento automatico delle imposte. Serve quindi un ristoro completo della cifra, con un miliardo che dovrebbe valere solo per il 2020 entro l'8 aprile di quest'anno». Tradotto: le Regioni hanno anticipato i soldi per sostenere le spese per sanità e Protezione civile, attingendo dai bilanci regionali. Con la promessa del rimborso da parte dello Stato. Un rimborso al momento insufficiente. Se l'esecutivo Draghi non metterà mano al portafogli per ristorare l'intera somma, le Regioni saranno costrette ad alzare le imposte regionali per far quadrare i conti.

E sul taglio delle imposte, in vista della ripartenza, insiste anche il presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna. «Penso - commenta al programma Restart di Raidue - che una misura che il governo potrebbe mettere in campo per aiutare ristoranti e bar potrebbe essere quella di estendere a tutto l'anno la sospensione del pagamento per l'occupazione del suolo pubblico, al momento bloccata fino a giugno, oppure ridurre il costo della Tari nelle città».

Oggi 17 è in programma la conferenza unificata Stato-Regioni, Anci e Upi con il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ed Economia Daniele Franco. Al centro del confronto il dossier Recovery fund. Ma si discuterà anche di riaperture. Le Regioni premono per ripartire dopo il 20 aprile. «Aperture ci saranno, soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 di aprile si potrà riaprire», spiega il ministro Gelmini. Matteo Salvini è netto: «Non sono tollerabili chiusure ideologiche che rischiano di rovinare milioni di famiglie e di attività. Bene l'idea del Mio (Movimento imprese ospitalità) di bloccare le nuove licenze di acquisto per bar e ristoranti per tre anni». La linea del governo è favorire riaperture solo in presenza di dati confortanti. Bonaccini chiede riaperture selettive, partendo da piscine, palestre e parrucchieri in zona rossa. La curva del virus fa registrare un peggioramento. Dal bollettino di ieri sono 13.708 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Italia, con 627 vittime. Il tasso di positività è del 4%, due giorni fa era al 6,9%, quindi in calo del 2,9% in 24 ore. In totale, in Italia, il numero dei contagi è a quota 3,7 milioni (3.700.393), mentre i morti sono 112.374 da inizio pandemia. La Regione che ieri ha fatto registrare il maggior incremento di casi positivi è Lombardia con +2.569.

Lombardia che però dal monitoraggio Iss di domani potrebbe passare in zona arancione.

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