Coronavirus

Londra, il piano choc Stop a sport e scuola

Londra, il piano choc Stop a sport e scuola

Erica Orsini

Londra Cancellazione di eventi sportivi e concerti, chiusura delle scuole per almeno due mesi. Per ora si tratta soltanto di provvedimenti ipotetici, ma il Regno Unito non esclude di doverli prendere nel caso il corona virus si trasformi in pandemia globale, diffondendosi in modo epidemico anche tra i sudditi di Sua Maestà. Ad affermarlo è stato ieri Chris Whitty consulente sanitario del governo, secondo il quale «è inevitabile che si assista anche da noi ad un aumento dei casi di contagio».

Attualmente il numero è di 19 contagiati, con un primo caso in Gallese. E ieri il virus si è portato via anche il primo cittadino inglese, che si trovava a bordo della nave da crociera ferma in Giappone. A proposito del modo per contrastare la diffusione della malattia Whitty ha insistito sulla necessità di bilanciare metodi scelti e costi sociali ed economici. «Ognuno di voi sa che queste misure potrebbero anche non essere appropriate per questo particolare virus. Ancora non lo sappiamo e abbiamo bisogno di scoprirlo - ha detto Whitty parlando ad una platea di esperti a Londra - quindi non stiamo dicendo che le prenderemo, piuttosto dobbiamo tenerle in considerazione e chiederci: funzioneranno? E se si, su quali basi possiamo affermarlo, che prove abbiamo? Ma soprattutto, quale sarà il costo sociale di tutto questo?». Perché il problema, ha evidenziato Whitty, più che il virus sono le conseguenze a cui si andrebbe inevitabilmente incontro. Anche perché «qualunque cosa andassimo a fare dovrebbe durare per un lungo periodo di tempo, probabilmente più di due mesi».

Una catastrofe per una società come quella britannica, che negli ultimi dieci anni ha tagliato all'osso la spesa pubblica per il welfare, che ha un servizio sanitario perennemente sull'orlo del collasso, in cui scarseggiano sia medici che personale qualificato e, probabilmente, nel dopo Brexit le cose sono destinate a peggiorare. Inoltre la maggior parte delle famiglie inglesi che lavorano e che non possono permettersi di pagare un servizio privato, contano proprio sulle scuole, tutte a tempo pieno, per la cura dei figli. Il governo inglese lo sa bene quindi ci penserà mille volte prima di giungere a quest'estremo e per ora l'esecutivo si muove con cautela, nel tentativo di evitare il panico. Boris Johnson terrà una riunione del Cobra, il comitato preposto alle emergenze, soltanto lunedì, e dal ministero della salute fanno sapere che un piano per rispondere ad un eventuale diffusione del virus verrà pubblicato la settimana prossima.

«Ci sono buone possibilità che riusciamo ad evitare la pandemia», ha detto rassicurante il ministro Matt Hancock.

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