Quattrordicimila euro per sette ore di volo. Tanto ci sarebbe costato il voto al referendum del sottosegretario del Ministero dell'Interno, Gianpiero Bocci, originario di Cerreto di Spoleto e "accompagnato" a casa domenica scorsa da un elicottero dei Vigili del Fuoco.
È l'ennesimo spreco di Stato raccontato oggi dal Fatto quotidiano, anche se i Vigili del fuoco smentiscono la ricostruzione.
La storia è questa: uno dei due elicotteri A109 dei pompieri di Varese è decollato alle 16 del 2 dicembre da Malpensa per atterrare a Ciampino. Due giorni dopo è partito alle 9 del mattino con a bordo il sottosegretario ed è atterrato alle 9,40 a Cerreto di Spoleto per ripartire venti minuti dopo per un giro nei cieli dei paesi terremotati intorno ad Arquata del Tronto. Poi di nuovo nel paese natio di Bocci, in tempo per il pranzo della domenica e per votare a Preci (pochi chilometri di distanza), dove il sottosegretario è iscritto alle liste elettorali, mentre l'elicottero ripartiva per il Nord (è stato costretto ad atterrare a Genova per evitare il buio).
Un giro in elicottero in cui - tra l'altro - Bocci ha approfittato per far campagna per il Sì. "Non c'è stato nessun vero incontro istituzionale", raccontato i Vigili del Fuoco al Fatto, "Spiegava quanto fossero giuste le ragioni del Sì, insistendo sul fatto che anche noi avremmo dovuto votare Sì per modernizzare lo Stato e allo stesso tempo dargli stabilità". La stessa stabilità che gli avrebbe permesso di restare incollato alla poltrona, ovviamente.
"Il
giorno 4 dicembre non è stato effettuato alcun trasporto con velivoli del Corpo nazionale, nè con altri mezzi in dotazione", precisa però il dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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