«Matteo ha tradito i patti Rischi di deriva autoritaria»

Berlusconi durissimo: «Svanisce il sogno di un progetto condiviso. E con il nuovo Italicum e il terzo premier non eletto dal popolo vengono meno le condizioni della vera democrazia»

B erlusconi durissimo. Non un'uscita estemporanea. L'«adesso basta» viene deciso dopo un summit con i capigruppo Romani e Brunetta, con Toti, Bergamini e Ghedini e poi la decisione: Renzi addio. In un'intervista al Tg5 l'ex premier va giù duro: «Così è venuto meno il nostro sogno di un progetto condiviso ed anzi: per come si sta delineando la nuova legge elettorale, con una sola camera eletta dal popolo, con il terzo Presidente del Consiglio non eletto dagli italiani, avvertiamo il rischio che vengano meno le condizioni indispensabili per una vera democrazia che ci si possa avviare verso una deriva autoritaria». Deriva autoritaria di Renzi che ha stracciato il patto: «Non era questo il patto del Nazareno che volevamo, non era questo l'obiettivo che volevamo raggiungere insieme per il bene del Paese». E ancora: «È inaccettabile che il presidente del Consiglio impegni tutti gli sforzi del governo e del Parlamento per affrontare leggi certamente di rilievo ma che non hanno urgenza alcuna, stante la drammatica situazione in cui versa il Paese: povertà, disoccupazione, aumento delle tasse, immigrazione fuori controllo». Come a dire: le riforme, adesso, Renzi se le voti da solo. Un Renzi sleale: «Avevamo creduto di poter fare insieme le riforme istituzionali e la legge elettorale e di avere un presidente della Repubblica condiviso. Ma il Pd non ha rispettato i patti per interessi di parte».

È ragionevole pensare che questo amaro sfogo si tradurrà in una battaglia parlamentare sia sulle riforme sia sulla legge elettorale. Se sull'Italicum è più difficile fare opera d'interdizione, sul nuovo Senato il cammino della riforma è ancora lungo e in salita. «Valuteremo emendamento su emendamento», giura un big. In questi giorni il Cavaliere s'è macerato dal dubbio: mi conviene la trincea col rischio che Forza Italia resti nel fosso dell'irrilevanza o no? Renzi in queste ore fa il gradasso e dice di voler andare avanti da solo. In realtà, se è vero che i suoi numeri aumentano con tutti quelli che accorrono in aiuto al vincitore, è anche vero che la sua maggioranza è eterogenea. Alla corte di Renzi sta arrivando tutto e il contrario di tutto: da pezzi di Sel ai dissidenti grillini passando per le briciole rimaste di Scelta civica. Ovvero: numeri sommabili ma teste non sovrapponibili. Il tutto senza contare che, per adesso, la minoranza del Pd ha miagolato per la carezza di un capo dello Stato che a loro stava bene; ma domani potrebbe tornare a ruggire. Insomma, il mosaico di Renzi rimane multicolor e in Senato il premier è destinato a ballare. Che fare, quindi? L'uscita di Berlusconi, così tranchant, fa pensare che l'ex premier abbia deciso per il «vedo». Hai la maggioranza anche senza i nostri voti? Dimostralo... Una sfida. Qualcuno sostiene che nelle scorse ore Berlusconi abbia provato a riallacciare i rapporti con palazzo Chigi. Ma, dall'altra parte, sembra che i renziani abbiano riattaccato il telefono. Fino a ieri a trattare col braccio destro di Renzi era Verdini: era l'uomo di collegamento naturale visti anche gli ottimi rapporti personali tra Denis e Luca Lotti. Ora però, visto che Denis è preso di mira da molti azzurri chi ci parla con quelli di palazzo Chigi? I rapporti non si costruiscono né si cementano in quattro e quattr'otto. Risultato: il Cavaliere s'è sentito offeso e umiliato.

Così, ieri, Berlusconi riporta Fi decisamente all'opposizione contro la «sinistra». Più vicino alla Lega che non all'Ncd. E sulla coalizione il Cavaliere giura: «Il Paese ha necessità di riforme strutturali ben diverse da quelle proposte dalla sinistra. Lavorerò con rinnovato impegno perché il centrodestra possa ritornare unito e possa offrire al Paese quelle urgenti soluzioni che finché ho avuto l'onore di presiedere il governo avevano garantito agli italiani più benessere, più sicurezza, più libertà».

di Francesco Cramer

Roma

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