Una brutta avventura a lieto fine. È stata ritrovata viva e in buone condizioni Nicole, la bimba di cinque anni scomparsa nella serata di sabato in provincia di Campobasso. A 12 ore dal suo allontanamento, la piccola è stata trovata infreddolita tra i rovi nei pressi del campo sportivo, non lontano dalla masseria in cui viveva nella frazione di Fonte San Pietro, a Sant'Angelo Limosano. Ad avvistarla sono stati gli agenti della Polizia da un elicottero che partecipava alle ricerche. La bambina è stata sottoposta a visite mediche ma è apparsa subito in discreta salute, tenendo conto della notte trascorsa all'addiaccio con temperature sotto lo zero.
«Non ci riesco a credere avevo perso già le speranze non pensavo che avrebbe fatto tanta strada», ha commentato a caldo il nonno di Nicole. La piccola si era allontanata da casa intorno alla mezzanotte: aveva avvicinato una sedia alla finestra e da lì è fuggita, approfittando di un momento di distrazione dei genitori. Poi ha percorso un lungo tratto di strada tra la masseria e la zona del campo sportivo. Per lei si erano mobilitate le comunità di Limosano e di Sant'Angelo Limosano e le ricerche erano proseguite per tutta la notte. La mobilitazione aveva prodotto anche un appello su Facebook con alcune foto della bimba. «Dopo 20 minuti di sorvolo con l'elicottero ho visto una giacca rosa tra i rovi, in una zona impervia. Una volta a terra nel dirupo, l'ho chiamata e lei ha risposto subito, voleva la merenda». A raccontare all'Adnkronos i momenti concitati e la grandissima emozione del ritrovamento di Nicole è il vice ispettore Rosario Serago, che insieme al collega del Soccorso Alpino, ha avvistato per primo la piccola Nicole. Serago, 51 anni, fa parte dell'Undicesimo Reparto Volo della Polizia di Stato di Pescara ed è originario di Riccia, paesino della provincia di Campobasso a circa 40 km dal luogo dove oggi ha trovato Nicole.
Il racconto del vice ispettore Serago ricorda una favola: «Siamo decollati ieri mattina alle 11.40 dal campo sportivo di Limosano e dopo una ventina di minuti, verso le 12.05 abbiamo visto che la bambina era in piedi, quindi non era distesa. La zona era molto impervia ma siamo riusciti a trovare un punto nei paraggi dove poter atterrare».
«Eravamo attrezzati anche a calare i soccorritori con il verricello ma non ce ne è stato bisogno perché nei paraggi c'era una zona idonea per l'atterraggio - aggiunge il «salvatore» di Nicole -. Siamo scesi nel dirupo e lei era lì in mezzo ai rovi, era in piedi e non piangeva. Si vedeva che era spaesata ma l'abbiamo chiamata Nicole, Nicole! e lei ha risposto subito. Ci ha detto che aveva fame e voleva fare merenda. Abbiamo visto che non era ferita e l'abbiamo presa in braccio. Poi a catena siamo riusciti a risalire dal dirupo. Abbiamo cercato di rassicurarla, di coprirla, gli ho messo il mio cappellino di lana in testa e la coperta termica. L'abbiamo tenuta stretta in braccio. Poi l'abbiamo caricata sull'elicottero e portata al campo sportivo dove è stata visitata dal 118».
«Non le dico l'emozione - testimonia il soccorritore -, io ho un figlio di 6 anni, e quando mi hanno chiamato questa notte ho pensato subito a lui. Noi facciamo tanti soccorsi perché abbiamo come zona di competenza Abruzzo, Molise e Marche, facciamo tanti soccorsi ma non sempre vanno a buon fine. Ma questa volta l'epilogo è stato il migliore possibile».
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