È la «terrazza» più bella della capitale, quella dove ci si scambiano le promesse d'amore e dove almeno una volta nella vita i fidanzati che abitano a Roma si saranno guardati negli occhi, giurandosi eterno amore.
Ma Daniel, ventuno anni, con la disperazione nel cuore e un bicchiere di troppo nello stomaco, al culmine di una discussione con la fidanzata, ha preso quell'angolo del Pincio per trampolino e si è buttato di sotto.
Il ragazzo, romano ma di origini sudamericane, ha fatto un volo di quindici metri ed è morto dopo pochi minuti. La tragedia è avvenuta alle 2.30 davanti agli occhi di una ragazza, che Daniel frequentava da poco tempo. Ma non era lei il grande amore. Nel suo cuore era rimasto forte il sentimenti per l'ex fidanzata, con cui si era lasciato cinque mesi fa. Non era riuscito a dimenticarla, ad andare oltre.
Sabato era uscito con i suoi amici e la nuova fiamma, ma aveva bevuto tanto, troppo. Birra, ancora birra e qualche cocktail. E quando è così l'alcol invece di annebbiare rende più forte la tristezza e più vivi i ricordi.
Daniel, che studiava all'università e per mantenersi lavorava in una ditta di pulizie, arrivato in viale Gabriele D'Annunzio, all'altezza della Casina Valadier, mentre i suoi amici erano intenti a scherzare, ha detto alla nuova ragazza di soffrire ancora per la ex. Ha raccontato che era il giorno del loro anniversario e non riusciva a non pensare a lei, a quello che c'era stato tra loro. «Non ce la faccio, non ce la faccio più, ora mi butto» ha dichiarato prima di volare di sotto.
Lo schianto da quell'altezza di quindi metri non gli ha lasciato scampo. L'amica e altri testimoni hanno chiamato i soccorsi, ma quando gli operatori del 118 sono giunti sul posto, hanno cercato invano di rianimarlo. Daniel è morto pochi minuti dopo.
La ragazza sotto choc è stata portata via dai carabinieri, che l'hanno ascoltata per ricostruire quei drammatici minuti. Delle indagini si occupano i militari della compagnia Roma Centro, diretti dal maggire Fabio Valletta. Di nessun aiuto le telecamere presenti al Pincio, che non hanno ripreso nulla perché in quel punto sono coperte dagli alberi.
La mamma della vittima è bloccata in Perù a causa del coronavirus mentre il padre era irrintracciabile, quindi i carabinieri hanno avvertito una zia, che abita a Monterotondo. A lei il difficile compito di raccontare alle sorelle di Daniel, che hanno 19 e 13 anni e vivono sulla Prenestina, quanto era accaduto.
«Era bravissimo, un ragazzo eccezionale, molto serio», ha detto una delle due sorelle, con il volto segnato dalle lacrime. Di certo Daniel non era lucido nel momento del suicidio a causa dell'alcol e forse non si è nemmeno reso conto di andare verso la fine.
Il pm Giuseppe Cascini oggi affiderà a un medico legale il compito di eseguire l'autopsia, che potrà chiarire il tasso alcolemico nel sangue della vittima. E nelle prossime ore anche la mamma di Daniel dovrebbe tornare a Roma per programmare, al termine di tutti gli accertamenti di rito, dove celebrare il funerale.
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