"Partite Iva sempre più discriminate"

Allarme dei professionisti: "Soldi solo a chi non rischia, autonomi dimenticati"

"Partite Iva sempre più discriminate"

Gaetano Stella è appena stato confermato presidente di Confprofessioni. Organizzazione che rappresenta professionisti e lavoratori autonomi le categorie «più colpite dalla pandemia», che sono state «tagliati fuori» dalle misure del governo a sostegno dell'economia. Ora che per gli statali si prospettano altri aumenti - spiega Stella - il divario tra garantiti e non garantiti è destinato ad ampliarsi. Il governo deve correre ai ripari, anche equiparando la no tax area dei professionisti con quella dei lavoratori dipendenti.

Le aperture del governo sul contratto del pubblico impiego riaprono ferite recenti?

«È stata ampliata una discriminazione che si era già creata con la pandemia. Da un lato soggetti che in questo periodo non hanno rischiato nulla, come gli statali che lavorano in smart working. Dall'altra le imprese, i professionisti. Soggetti che si sono ritrovati senza stipendi e in difficoltà, senza avere diritto ad ammortizzatori di nessun tipo. Una disparità di trattamento intollerabile».

Alcune misure per gli autonomi sono state prese ...

«Nell'ultima fase sono stati esclusi dalle misure di sostegno all'economia sia i professionisti iscritti agli ordini, sia gli autonomi della gestione separata. I professionisti hanno ricevuto solo il contributo di ultima istanza e poi sono stati esclusi dai ristori. In questa ultima fase sono stati esclusi anche i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps, le categorie che hanno subito i danni maggiori dal Covid».

Gli statali hanno subito trovato una sponda, le rassicurazioni del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e Dadone. Voi che tipo di ascolto avete trovato nel governo?

«Abbiamo avuto modo di esporre le nostre posizioni e richieste, ma essere ascoltati è un'altra cosa. Il 25 novembre c'è stata un'apertura dopo l'intervento di Berlusconi e la sua richiesta di dare più peso ai non garantiti. Il ministro Gualtieri aveva cercato di porre rimedio, ma poi nel Ristori quater non c'è nulla che possa ravvicinare le posizioni di chi è garantito e chi no. Ci sono emendamenti alla legge di Bilancio che recepiscono alcune delle nostre richieste, sulla scorta del disegno di legge del Cnel che riconosce agli autonomi una sorta di ammortizzatore sociale. Difficile che passino se metteranno la fiducia. Per gli ordinisti si parla di interventi a partire dal Ristori 5, dopo la legge di Bilancio. Insomma, si fa di tutto per aumentare le distanze tra chi è garantito e chi no».

Quale misura potrebbe essere presa subito a favore dei professionisti?

«Ad esempio agire sulla no tax area. Per i dipendenti è intorno agli 8mila euro, per i professionisti è di 4.800.

Si potrebbe aumentare quest'ultima, portandola allo stesso livello dei dipendenti. Si lascerebbe nelle tasche dei professionisti una quota maggiore di reddito, in attesa della famosa riforma fiscale, che peraltro è stata rinviata».

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