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Pure mammà in conflitto d'interessi. Titolare dell'azienda, ma insegnava

Da dipendente pubblica non poteva fare anche l'imprenditrice

Pure mammà in conflitto d'interessi. Titolare dell'azienda, ma insegnava

Roma - Nell'intricato caso della famiglia Di Maio entra in scena da protagonista un nuovo personaggio ovvero la mamma del vicepremier Luigi, Paolina Esposito. Con un coup de théâtre si scopre che non sarebbe stato papà Antonio a far lavorare in nero alcuni operai perché la titolare dell'azienda edile Ardima in realtà era la mamma, Paolina Esposito. E dunque alla questione del nero se ne aggiungerebbe un'altra, altrettanto imbarazzante, per il ministro dello Sviluppo Economico.

La signora Di Maio nello stesso periodo in cui era al timone della società era pure insegnante a tempo pieno presso il liceo Imbriani di Pomigliano d'Arco. E un dipendente pubblico assunto a tempo pieno, come appunto sicuramente è un insegnante di ruolo, è soggetto al vincolo dell'esclusività e dunque ad una serie di divieti relativi all'esercizio di altre attività lavorative. Certamente non può svolgere attività imprenditoriale; non può svolgere impieghi alle dipendenze di privati; non può cumulare impieghi pubblici; non può ricoprire la carica di presidente o amministratore in società di capitali. Si può ipotizzare che sia stata richiesta una deroga che però difficilmente potrebbe essere stata concessa a meno che il dipendente non lavorasse part-time.

A sollevare la questione è Anna Ascani, deputata del Partito Democratico che dalla sua pagina Facebook fa notare che nella ricostruzione della vicenda dell'impresa dei Di Maio qualcosa non torna. «La ditta individuale, prima di diventare una Srl, confluendo in quella dei fratelli Luigi e Rosalba - scrive la Ascani sui social - era intestata alla madre Paolina, che infatti firmava i contratti di assunzione, compreso quello di Luigi che, diversamente dagli altri poveretti, era in regola».

La Ascani che segue le tematiche del mondo della scuola evidenzia che «la signora Esposito in quegli anni era insegnante di ruolo di Italiano e Latino in una scuola statale come lei stessa scrive nel suo curriculum reperibile online». Nel frattempo la madre di Di Maio si è spostata e ricopre il ruolo di dirigente scolastica presso l'Istituto comprensivo San Giovanni Bosco in provincia di Napoli.

Ma la legge è chiarissima sull'incompatibilità. Il decreto legislativo 297 del '94 (che recepisce il Dpr 3 del '57) stabilisce tra l'altro che docenti, direttori didattici e presidi non possono «esercitare attività commerciale, industriale e professionale» né «assumere e mantenere impieghi alle dipendenze dei privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro».

Dunque la Ascani chiede al ministro Di Maio «di fare chiarezza anche su questo».

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