Rapinano un benzinaio e gli sparano alle gambe

Colpo in pieno giorno, i banditi indossavano maschere. Il titolare colpito dopo una reazione

Rapinano un benzinaio e gli sparano alle gambe

Torino Scena da Far West alla periferia di Torino: due uomini armati e con il viso travisato da maschere di lattice, hanno rapinato un benzinaio, sparando senza esitare quando lui ha tentato di reagire. Poi, armi in pugno, hanno minacciato un automobilista e sono fuggiti a bordo della sua vettura. È accaduto in pieno giorno - in corso Taranto Barriera di Milano, al confine tra le città di Moncalieri e Torino - alla Dis-Car, un'area di servizio molto trafficata e davanti a diversi testimoni impotenti e terrorizzati, che hanno assistito alla rapina, durata una manciata di minuti.

I due malviventi hanno atteso che il titolare del distributore - Paolo Sarra 69 anni, originario di Catania ma da anni residente a Moncalieri, nel Torinese - entrasse nel chiosco e, una volta rimasto solo, sono entrati puntando verso di lui le armi, intimandogli di aprire la cassa e consegnarli tutti i contanti. Sarra ha obbedito alle minacce dei rapinatori, consegnando loro l'incasso della mattinata ma poi, in un momento di rabbia, gli avrebbe lanciato contro il suo telefono cellulare. A quel punto un malvivente ha preso la mira ed ha iniziato a sparare: un proiettile, calibro 7,65, ha centrato la gamba sinistra di Paolo Sarra, recidendogli la vena femorale, mentre un secondo colpo lo ha sfiorato, mandando in frantumi la vetrina dell'autolavaggio. Mentre Sarra restava a terra, senza più forze per chiedere aiuto, i due delinquenti sono usciti sul piazzale del distributore, hanno minacciato con la pistola un automobilista e con la sua vettura, si sono dati alla fuga. A dare l'allarme ed attivare i soccorsi, è stato il gommista dell'officina vicina, che ha trovato l'amico benzinaio nel chiosco, gravemente ferito. Il 118 ha trasportato d'urgenza la vittima presso l'ospedale Don Giovanni Bosco di Torino, dove i medici lo hanno immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico. L'uomo, che è sempre rimasto cosciente, ha riportato una lesione all'arteria femorale.

«Mio padre fortunatamente se la caverà ha commentato il figlio di Paolo, Pietro Sarra, che lavora insieme al genitore . Mi dispiace solo di non esserci stato anche io al momento della rapina, sono arrivato subito dopo». È sempre il figlio a raccontare di un altro episodio molto simile, accaduto pochi giorni fa, il primo di maggio, quando due uomini, arrivati al distributore a piedi e con il viso coperto, si sono avvicinati alla cassa ed hanno tentato una rapina. Questa volta, però, nel chiosco di via Taranto, c'era il figlio Pietro, che ha urlato a un collega poco distante di chiamare la polizia e intimato loro di andarsene. In quell'occasione i banditi, che non pare fossero armati, aveva scelto di allontanarsi senza il bottino. L'identica dinamica fa sospettare che si tratti degli stessi rapinatori, tornati al distributore per portare a termine ciò che non gli era riuscito pochi giorni prima. Questa volta però sono tornati armati di pistola ed hanno sparato.

Sulla rapina sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Venaria, che hanno già sequestrato i filmati delle telecamere di sorveglianza del distributore ed ascoltato i testimoni.

Intanto la vettura utilizzata dai banditi per la fuga - una Smart del servizio di car sharing - è stata trovata a pochi chilometri di distanza da via Taranto. Sono già stati predisposti i rilievi tecnici sull'automobile, al fine di trovare indizi utili per risalire ai due rapinatori in fuga, che sarebbero già stati identificati.

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