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Ricca, fatale e ammirata. La vita ovattata della signora delle gaffe

Nata Lallouette, vissuta tra Parigi e Washington Un prodotto dell'élite mondiale, senza meriti

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Sull'eleganza non si discute. Roba seria, très chic dicono dalle parti sue, tra uno sputo e l'altro sulle pizze nostrane. Madama Christine Madeleine Odette è una tipa tosta, rigida al punto che ha voluto conservare il cognome del marito (ex), l'analista finanziario Wilfrid Lagarde, dal quale divorziò nel novantadue. Da allora, la femme letale si è data da fare, ha smentito Proust e la ricerca del tempo perduto, ha stretto una relazione fedele con un marsigliese di origine corsa, Xavier Giocanti. I due si erano conosciuti a scuola, Christine era nata tra i libri, suo padre, Robert Lallouette, era professore di inglese, sua madre, Nicole Carré, insegnava latino, quando Robert venne a mancare, l'unica bambina della famiglia dovette imparare l'arte di gestire gli uomini, tre fratelli, uno, Olivier, oggi basso baritono d'opera.

La ragazza, dal fisico nervoso, conquistò la medaglia di bronzo, a squadre, nei campionati nazionali di sincronizzato, specialità che prevede, tra le altre, capovolta carpiata e barracuda. Ogni riferimento alla carriera di Christine è puramente voluto. La piscina non faceva business, meglio buttarsi su altri liquidi, dunque il mondo finanziario. Borsa di studio, viaggio in America, diploma a Bethesda, impiego nello studio di William Cohen, nominato da Bill Clinton segretario alla difesa, quindi va a capo del consiglio di amministrazione dello studio legale Baker McKenzie. L'America era conquistata, Parigi non poteva essere abbandonata del tutto, come accadde a monsieur Lagarde Wilfrid, al quale si era unita il diciassette giugno dell'Ottantadue, producendo due figli, Pierre Henry e Thomas. L'amore si concluse il diciannove di maggio del Novantadue, con il divorzio. Intanto si era riappalesato il marsigliese Xavier, un'altra storia bella, frequentazioni di classe, presenze al Roland Garros, ai gala di griffes potenti, la coppia fascinosa fa copertina, lui sembra uscito da un film con Depardieu e Reno, lei fa tornare alla mente una frase perfida che Gianni Agnelli riservò all'allora ministro Giovanna Melandri: «Sembra una segretaria. Ma non la mia».

La postura elegante di Christine era già un gol che la portava in vantaggio, borse Chanel, foulard Hermes, scarpe Louboutin. Ha svelato che per tenere in esercizio les fesses, sarebbero i glutei, li stringe con forza, mentre l'ascensore sale. Poi si ripete quando, durante le riunioni interminabili, si appoggia allo schienale e serra i muscoli del corpo. Lallouette Lagarde non mangia più carne, non beve, o meglio finge di sorseggiare il vino, ha smesso di fumare, frequenta le palestre e si lancia in pensieri e parole imprevedibili. Nel 2007 si esibì in una gaffe madornale, commentando la decisione della Fed americana che aveva abbassato di mezzo punto il tasso di sconto: «Penso che il grosso della crisi sia alle nostre spalle». Seguirono, il crollo, la crisi dei subprimes, Lehman Brothers e tutto il resto, il mondo in ginocchio. E lei con le chiappe strette. Concesse il bis ai microfoni di Europa 1: «È necessario un piano di rigore». Ma Francois Fillon aveva suggerito di non ricorrere a frasi allarmistiche, così che, il giorno appresso, Fillon fu costretto a rettificare. Ancora. Quando il prezzo del carburante salì vertiginosamente, Lallouette Lagarde ebbe una idea strepitosa: «Sui piccoli itinerari, quando non si è eccessivamente carichi, perché non lasciate la vostra auto in garage? Nelle metropoli e nei borghi di provincia potete utilizzare la bicicletta». Poi, in occasione dell'insediamento del Fillon III: «È un governo totalmente rivoluzionario. Il principio della rivoluzione, come ha brillantemente detto il nostro deputato Jean-Louis Bourlanger, è che si faccia un giro di 360 gradi su se stessi». Elementare Christine, effettuando la piroetta si ritorna allo status quo ante, lo avrebbe detto anche sua madre Nicole, insegnante di latino. Non è finita. Di fronte alla crisi finanziaria greca, madame replica: «Ho più compassione dei bambini del Niger che non hanno speranza, che vivono senza sapere quello che li aspetta piuttosto che del popolo di Atene che deve innanzitutto pagare le tasse, cosa che non ha fatto».

Nel 2016 Lagarde è risultata colpevole di negligenza, per il comportamento nell'affare Tapie, otto anni prima, come ministro dell'economia, aveva affidato a un arbitrato extragiudiziale il contenzioso tra l'ex presidente dell'Olympique di Marsiglia e proprietario di Adidas la cui cessione forzata al Credit Lyonnais portò al risarcimento di 404 milioni di euro all'imprenditore. Dopo il nuoto sincronizzato, un altro bronzo francese per la compatriota di Dominique Strauss Kahn, il Weinstein della finanza mondiale, eliminato per una storia di sesso a New York.

Comunque prendiamo esempio da madame Christine, se lo spread sale, come l'ascensore, basta stringere i glutei.

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