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Salvini avvisa Palazzo Chigi. Sul nuovo catasto arriva lo stop anche dai 5 Stelle

Il nodo delle tasse sulla casa alla fine si scioglie senza conseguenze. La frenata è il frutto di una azione combinata di più forze politiche

Salvini avvisa Palazzo Chigi. Sul nuovo catasto arriva lo stop anche dai 5 Stelle

Il nodo delle tasse sulla casa alla fine si scioglie senza conseguenze. La frenata è il frutto di una azione combinata di più forze politiche. Matteo Salvini tiene alta la pressione sul governo, disertando il Consiglio dei ministri. Forza Italia fa arrivare un messaggio chiaro (recapitato da Antonio Tajani in un colloquio diretto con il presidente del Consiglio) e comunica che una revisione degli estimi catastali non sarebbe accettabile per il partito azzurro. Segnali simili arrivano anche dai Cinquestelle: «Non è il momento, non c'era alcun riferimento al tema nella relazione delle Commissioni finanze e si corre il rischio di destabilizzare il mercato immobiliare».

Arriva anche un appello da parte dei sei governatori della Lega decisi nel chiedere garanzie che «né questo né i prossimi governi utilizzino la riforma del catasto per innalzare surrettiziamente le tassazioni sulla casa». Senza dimenticare la presa di posizione di Fratelli d'Italia.

Alla fine Mario Draghi tira il freno a mano, ammesso che avesse mai avuto intenzione di portare l'affondo visto che l'idea di fondo è comunque quella di una digitalizzazione dei dati catastali da realizzare in cinque anni per poi passare alla fase esecutiva e a un riequilibrio della tassazione. In ogni caso però le condizioni politiche per un intervento evidentemente non ci sarebbero state. Salvini fin dalla mattinata mette in chiaro le sue intenzioni spiegando perché i ministri del Carroccio non si sono presentati in Consiglio dei ministri. «Non firmo un assegno in bianco, questa è una patrimoniale sulla casa che è già iper-tassata. Il sostegno della Lega al governo non è in discussione quando si tratta di tagliare le tasse. Ci va bene il passaggio che porta all'emersione degli immobili abusivi, questo sì. Ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà avere il sostegno della Lega».

E accanto al fisco, si apre un altro fronte: quello delle discoteche. «Discoteche riaperte, col green pass, ma solo col 35% di capienza? Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori».

Mario Draghi, parlando a margine dell'incontro Ue-Slovenia, smentisce di avere intenzione di procedere a un inasprimento fiscale. «Non c'è una patrimoniale. Facciamo chiarezza, abbiamo deciso che non si tocca nulla e tutti continueranno a pagare come oggi. Questa revisione prende 5 anni. Non aumenterò le tasse né toccherò le case degli italiani. Ho detto sin dall'inizio, dal primo discorso di insediamento, che non avrei aumentato le tasse. Un po' di credibilità l'abbiamo acquisita». Nella sua visione si tratta di una manovra «per riequilibrare il carico fiscale, perché è evidente come ci siano tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quanto dovuto. È un'operazione di trasparenza fiscale e alcuni esperti dicono che la maggioranza dei contribuenti finirà per pagare meno». Dopo le parole di Draghi la Lega dirama una nota: «Bene Draghi contro patrimoniale e nuove tasse sulla casa, adesso il Parlamento in Aula tolga ogni accenno a riforma del catasto che preluda a nuove tasse sulla casa».

Il premier e il leader della Lega si incontreranno nei prossimi giorni. Chi rivendica l'impegno profuso sulla difesa della casa è Forza Italia. Mariastella Gemini fa notare che «nella delega fiscale approvata ieri in Consiglio dei ministri non ci sono aumenti di tasse. Forza Italia non avrebbe mai approvato, e non lo farà neppure in futuro, un inasprimento della pressione fiscale sulle case degli italiani, già peraltro ingiustificatamente esosa». Roberto Occhiuto, neo-eletto governatore, ricorda che «la delega fiscale sarà scritta dal Parlamento e Forza Italia sarà garante di questo impegno».

Giorgio Mulè definisce Forza Italia con felice espressione «l'antifurto fiscale sulla casa» ed Erica Mazzetti fa notare come il centrodestra di governo stia facendo il proprio dovere, rappresentando «un presidio contro incursioni esattoriali, che ancora affascinano (e illudono) certi partiti».

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