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Scoperta choc in Canada. Resti di 215 bimbi nativi dalla scuola degli orrori

Fossa comune nei pressi dell'istituto cattolico in cui venivano "rieducati". Anche a 3 anni

Scoperta choc in Canada. Resti di 215 bimbi nativi dalla scuola degli orrori

New York. Tra i nativi della British Columbia meridionale circolavano da decenni sospetti sul sistema di scuole fondate a fine Ottocento dal governo canadese e gestite dalla Chiesa cattolica, che ha visto strappare oltre 150mila bambini indigeni alle loro famiglie per rieducarli alla «cultura dominante». Ora la tragica verità che i membri della minoranza etnica Tk'emlúps te Secwépemc temevano è venuta alla luce in tutta la sua crudeltà: i resti di 215 bambini sono stati trovati vicino a quella che un tempo era la Kamloops Indian Residential School. Aperto nel 1890 l'istituto - uno dei più grandi della rete di convitti obbligatori gestiti dal governo e dalle autorità religiose - rimase sotto il controllo della Chiesa cattolica sino al 1969, quando lo prese in carico il governo federale trasformandolo in residenza per studenti fino alla chiusura, nel 1978. Quando le iscrizioni raggiunsero il picco, negli anni Cinquanta, contava sino a 500 studenti. L'ultima di queste scuole ha chiuso nel 1996 e nel corso degli anni migliaia di bambini, lontani dalle loro famiglie, hanno subito ogni genere di abusi e violenze.

La scoperta è stata annunciata dalla presidente della comunità dei Tk'emlups te Secwepemc, Rosanne Casimir, che ha parlato di una «perdita impensabile di cui si è parlato, ma che non era mai stata documentata. Il weekend scorso, con l'aiuto di un georadar, la cruda verità dei risultati preliminari è venuta alla luce, confermando i resti di 215 bambini che erano studenti della Kamloops Indian Residential School - ha continuato - questi bambini scomparsi sono morti senza documenti, e alcuni avevano appena tre anni». Il premier Justin Trudeau ha detto che si tratta di una scoperta «straziante», ed è il «doloroso ricordo di un capitolo vergognoso nella storia del nostro Paese. Ho perso il cuore, è stato così doloroso sentire finalmente dire ciò che noi pensavamo stesse accadendo in quel luogo», ha commentato con la Cnn Harvey McLeod, che ha frequentato la scuola per due anni alla fine degli anni Sessanta. Per decenni lui e altri ex studenti si sono chiesti che fine avessero fatto alcuni amici e compagni di classe: «A volte se ne andavano e non tornavano, eravamo felici per loro, pensavamo che fossero scappati via». McLeod ha paragonato il trauma che ha subito con quello di un prigioniero di guerra, rivelando di essere stato vittima di «abusi fisici e sessuali»: «nel 1966 ero una persona che non voleva più vivere».

Ora le indagini proseguiranno in collaborazione con l'ufficio del medico legale della British Columbia, e il governo di Ottawa ha garantito che i resti verranno salvaguardati e identificati. Un rapporto del 2015 pubblicato dalla Commissione canadese per la verità e la riconciliazione ha descritto decenni di abusi fisici, sessuali ed emotivi subiti da bambini in istituzioni governative e ecclesiastiche. Molti dei minori che frequentavano queste scuole - si spiega nel dossier - non ricevevano nemmeno cure mediche adeguate, ed alcuni morivano di tubercolosi: secondo le stime, in un periodo di vari decenni oltre 4mila minori hanno perso la vita in questi istituti. Tre anni fa Trudeau aveva personalmente pregato Papa Francesco di chiedere scusa ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime per il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica nei collegi, ma Bergoglio non aveva ritenuto opportuno di rispondere personalmente.

Il governo canadese, invece, ha presentato le sue scuse formali alle comunità native già nel 2008, quando l'allora premier Stephen Harper avviò il processo della Commissione per la verità e la riconciliazione.

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