Serve ad aprire le porte senza toccarle. Si chiama "Salvo, il coso" ed è griffato Coveri

Sarebbe dovuto essere un cavatappi e sarebbe servito per stappare bottiglie per la fine della quarantena. Ma non è andata così e l'ingegno ha fatto il resto

Serve ad aprire le porte senza toccarle. Si chiama "Salvo, il coso" ed è griffato Coveri

Era nato come cavatappi per stappare la bottiglia dei festeggiamenti di fine quarantena mai arrivata. È diventato un «coso» (è l'altro suo nome), per aprire maniglie, schiacciare pulsanti dell'ascensore, digitare i numeri del bancomat senza dovere toccare niente con le mani. Da qui il suo primo nome: «Salvo». Ma con un sogno sulla testa: quello di tornare a fare l'apribottiglie il prima possibile. È una storia che porta una ventata di allegria quella iniziata un po' così, in questa fase 2 di riorganizzazione delle nostre vite. E non poteva essere altrimenti se i protagonisti di questa avventura di design ai tempi del Covid sono due Franceschi dall'estro sviluppato. Da una parte Francesco che di cognome fa Coveri, art director dell'omonimo brand di moda e dall'altra Francesco Facchinetti, cantante, conduttore tv e molte altre cose. Tra loro un'amicizia ben più lunga dei chilometri di distanziamento sociale di questo periodo. «Salvo, il coso» nasce in questo spazio, passando per Istagram. In mezzo un'esigenza assoluta, primaria: non contaminarsi, non toccare niente-di-niente con le mani. Per questo su internet di gadget con questo scopo ce ne sono già. «Prolunghe» per le dita, pinze colorate, gommini da calzare sull'indice. Ma siamo in Italia. Qui, il design è di casa. Specie in quella di Coveri. Così succede che Francesco, il creativo, vuole fare un regalo a Francesco, il musicista che fa 40 anni in quarantena. Idea. Un cavatappi, per festeggiare la fine del'isolamento. Ma l'isolamento non finisce. Anzi. Francesco, il creativo si sente un Michael Jackson anestetizzato con la moglie che lo disinfetta da capo a piedi quando torna da prendere la posta, o quando tocca il pulsante dall'ascensore. Ci vole un «coso» per non toccare niente. Ma bello, italiano e pure un po' simpatico. Vuoi non regalarlo all'amico? «Francesco per i 40 anni ti Salvo la vita». Francesco, il musicista, lo mostra al suo milione di follower si Instagram. Il «gancio» diventa un successo. E nell'arco di una manciata di giorni parte la produzione. «10 mila pezzi per domani, ok?» «Fra, ma sei serio?». Serissimo. Perchè domani è proprio oggi.

«Salvo nasce dalla follia di due persone - scherza al telefono Francesco Coveri - ma anche da desiderio di dare una mano. E di raccontare una storia che abbia un senso». Così «Salvo il coso» ha la forma dello stivale dell'Italia, è tutto fatto da un'azienda artigianale locale con un materiale nobile, l'alluminio 70.75 che trova applicazione nell'aerospaziale. Due millimetri di spessore, non ingombra più di una chiave, può diventare il portachiavi anti-covid. E sopra, in testa, quel sogno: il gancio. «Per tornare a essere cavatappi quando si spera tutto questo sarà finito», dice Francesco Coveri. Nel frattempo fa quello che deve fare. Schiaccia pulsanti, apre le maniglie delle porte e delle portiere delle auto, è forte ma leggero. Pure personalizzabile con il nome, con stelline o a pois, animalier per i più modaioli oppure nero all basic. Il prezzo? «Politico -spiega ancora Coveri - non è per fare un busines». Quindi 11,90 euro e quello stampato 13,90.

Gli ordini sono già arrivati, anche da parte di aziende per dare il «bentornati» ai propri clienti. Insomma una roba serissima con un velo di leggerezza. Anche se come ci detto Francesco Coveri «essere leggeri è un lusso che ci si può permettere quando non lo si è davvero».

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