«È vero, domenica sera ad Arcore l'incontro c'è stato, come è normale che sia fra due leader di partiti della stessa coalizione». Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini affidano a una nota la conferma del vertice serale svoltosi a Villa San Martino. E fin dalla prima frase tengono a chiarire che non è in discussione il percorso: si marcia uniti e non esiste la possibilità di navigazioni solitarie. Il comunicato, fanno sapere dai due fronti, è utile a smentire alcune cronache giornalistiche di divergenze e conflitti che i rispettivi staff giudicano «del tutto inesistenti, il clima è stato di piena collaborazione». «Abbiamo sofferto entrambi per la sconfitta del nostro Milan ma sulle questioni politiche c'è stata piena sintonia su tutto», spiegano i due leader che presto torneranno a incontrarsi.
Berlusconi e Salvini hanno discusso di una piattaforma programmatica per il centrodestra, ma hanno anche fatto una panoramica sui possibili nomi per le grandi città in cui si voterà alle prossime Amministrative, a partire da Milano. In stand-by Paolo Del Debbio, per Palazzo Marino c'è sempre l'ipotesi dello stesso Salvini. Ma nell'ampia rosa di opzioni che vengono valutate spuntano anche Demetrio Albertini - che dopo la carriera calcistica ha iniziato un percorso importante come dirigente sportivo - e quella del professor Salvatore Carrubba, presidente del Collegio Universitario di Milano e personalità di rilievo del mondo culturale meneghino.
Salvini, poi, ospite di Un giorno da pecora su Radio2, regala qualche ulteriore spunto. «Sono andato a cena da Berlusconi, abbiamo visto insieme Milan-Napoli, mangiato spaghetti al pomodoro e pesce». Considerato lo stato di frustrazione al quarto gol del Napoli, abbiamo chiuso lì il nostro incontro». Per la sconfitta Berlusconi «era arrabbiato più di me, visti i soldi che ci ha messo dentro». Con chi eravate? «Solo io e lui, in un tête-à-tête». Avete trovato l'accordo su Milano? «Del Debbio ha detto no, quindi inutile insistere. Abbiamo fatto più di un nome, prima di comunicarlo però dobbiamo avere l'ok». Farete le primarie? «A me piacerebbero». Quando Berlusconi guarda la partita urla come tutti i tifosi? «Non lo so, era la prima volta che vedevamo la partita insieme. È stato silenzioso perché con le mazzate che abbiamo preso non c'era da imprecare, c'era da deprimersi». Lei manderebbe via il tecnico del Milan, Mihajlovic? «No, a me piace. Lì è Galliani che non ne azzecca più una». È vero che Galliani è arrivato a fine partita? «No». Salvini, peraltro, lunedì prossimo riunirà il consiglio federale con un unico punto all'ordine del giorno: comunicazioni del segretario. Un'occasione per ribadire la sua leadership, chiarendo che è lui l'interlocutore unico per trattative e alleanze, e nessun altro.
Berlusconi oggi tornerà a Roma per rinsaldare il rapporto con il partito e incontrare a
Palazzo Grazioli 120 amministratori locali campani riportati dentro Forza Italia da Nunzia De Girolamo. In serata, poi, il presidente di Forza Italia assisterà alla proiezione del docufilm Bettino Craxi. La notte di Sigonella.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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