Coronavirus

Sono quasi 4mila gli infermieri No Vax sospesi. "Ma alcuni continuano ad andare al lavoro"

In servizio la dottoressa che fingeva di somministrare dosi nel Comasco

Sono quasi 4mila gli infermieri No Vax sospesi. "Ma alcuni continuano ad andare al lavoro"

La dottoressa accusata di avere finto di vaccinare «almeno 17 pazienti» per farli accedere al green pass all'hub di Lurate Caccivio è regolarmente in servizio nell'ambulatorio comunale di Solbiate con Sagno, in provincia di Como. «È un problema disciplinare» fanno sapere dalla Procura che la indaga con l'ipotesi di reato di falsità materiale. «La questione è un mano alla magistratura. Nell'attesa che vengano accertati i fatti, ha ripreso a lavorare. Se dovessero emergere elementi per cui si suppone la violazione del codice deontologico, si innescherà la macchina ordinistica per cui si potrà arrivare a un procedimento disciplinare» spiega Gianluigi Spata, presidente dell'Ordine dei Medici di Como.

A notare alcune anomalie nel comportamento della 64enne, che lavora oltre che nel Comune di Solbiate con Cagno anche in quelli di Binago e Beregazzo, era stata un'operatrice dell'hub.

Di conto sono circa 3.800 gli infermieri sospesi perché ancora non in regola con la vaccinazione anti-Covid. A sottolinearlo è la Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche. «Solo il 75% delle aziende sanitarie ha comunicato i dati. I 3.800 infermieri sospesi sono lo 0,85% degli iscritti - spiega Luigi Pais, componente del Comitato centrale della Fnopi - Non tutte le aziende sanitarie stanno lavorando alla stessa velocità. C'è chi ha fatto scelte radicali e sta andando a velocità spedita e altre che invece antepongono i problemi di organico che nascono con la sospensione degli infermieri». Sul fronte terza dose per gli operatori sanitari invece «al momento non c'è obbligatorietà ma, dai primi dati, i colleghi stanno facendo il richiamo. Certo - avverte Pais - ci sono anche situazioni all'interno di aziende sanitarie che si lasciano perplessi, ovvero operatori che continuano a lavorare pur sospesi perché non vaccinati a causa dei ritardi delle asl nel verificare i documenti. Questo genera insofferenza in chi invece si è impegnato e ha creduto nelle immunizzazioni».

Sono in aumento (in valore assoluto) anche i medici che si sono vaccinati dopo essere stati sospesi: sono stati, sinora, 522, quasi uno su quattro. Attualmente restano sospesi per non aver ancora adempiuto all'obbligo vaccinale 1.656 tra medici e odontoiatri.

«La notifica della sospensione comunicata dalla Asl al sanitario e all'Ordine, per la sospensione dall'Albo, si è dimostrata un pungolo efficace per indurre alla vaccinazione i colleghi - spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - Per questo è importante che non si interrompa il flusso, sia per evitare che, come sta ancora accadendo almeno in 28 province, i sanitari continuino a operare a contatto con i pazienti; sia per poter convincere a effettuarla i colleghi che, per varie motivazioni, hanno rimandato la vaccinazione».

Anche perchè, come fa notare il farmacologo Silvio Garattini «i medici non vaccinati sono un pessimo esempio e un appiglio per i No Vax».

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